Cultura e spettacoli - 18 giugno 2023, 07:00

Lattes: da 130 anni sui banchi di scuola di tutta Italia

La casa editrice che fondata a Torino nel 1893, guarda al futuro dell’editoria scolastica tra accessibilità, inclusività e nuovi media

Simone Lattes porta il nome del suo trisnonno. Quel Simone Lattes fondatore dell’omonima casa editrice. Una realtà che esiste da 130 anni che ha visto passare due Guerre Mondiali e il susseguirsi di grande cambiamenti politici, culturali e sociali.  

Dagli inizi in via Garibaldi fino alle leggi raziali 

Tutta ha inizio nel 1893 quando Lattes, commesso alla Libreria Casanova (oggi Luxembrug, ndr), propose al proprietario di diventare socio. Il proprietario rifiutò e lui nel giro di qualche giorno affittò con il fratello un locale in via Garibaldi, vendendo libri per conto proprio. “Tutti i clienti che aveva alla Casanova, si trasferirono alla Lattes - racconta oggi il suo pronipote -. A stretto giro iniziò anche a pubblicare”. 

Durante le leggi raziali, essendo la famiglia di origini ebraica, la casa editrice fu costretta a cambiare il nome, Elit, poi fu commissariata. “Fu un momento terribile, al termine della guerra, un dipendente fedele, Romano Bozzola, della casa editrice, restituì la casa editrice alla famiglia, a mio nonno. Non è scontato perché diverse aziende invece andarono perse”.

Mario Lattes e l'attenzione verso l'arte 

Nonno che si chiamava Mario Lattes. L’editore che fu anche noto artista, rilevò da Bozzola l’azienda di famiglia che nel secondo dopoguerra si specializzò nell’editoria scolastica. “La stagione guidata da mio nonno, dagli anni ’60 a quelli ’90, fu quella in cui esplose la casa editrice”. 

L’attenzione della Lattes ai testi, ma anche alle figure che li accompagnavano, la portò a essere una delle case editrici scolastiche più importanti d’Italia. Il coinvolgimento di tanti artisti e illustratori di fama nazionale nella realizzazione dei libri ne fece il tratto distintivo. Dallo stesso Mario Lattes, passando a Attilio Mussino, Giulio Damilano, Emanuele Luzzati. Oggi la tradizione continua con l’artista torinese Stefano Faravelli. 

“Mio nonno aveva aperto negli uffici anche una galleria d’arte, da cui però venne poi rubato un quadro, e da quel momento decise di chiuderla. Questo per dire che l’arte è sempre stata fondamentale nella tradizione della nostra azienda”.  

Torino, filiera dell'editoria scolastica 

Torino rappresenta secondo Simone Lattes, un unicum in Italia dal punto di vista della filiera editoriale. “Con filiera si intende l’insieme di tutte quelle aziende che collaborano con le case editrici, da chi stampa a chi fornisce i contenuti video, e a Torino sono tutte presenti. Questo non è scontato. Rispetto ad altre case editrici, quelle torinesi realizzano i prodotti in meno tempo e con maggiore qualità”.  

Verso le nuove sfide dell'intelligenza artificiale 

Tra accessibilità, inclusività e nuovi media, la casa editrice ora guarda alle prossime sfide: “L’intelligenza artificiale sta cambiando molte cose. Tutto ciò che cambia la scuola, cambia anche egli editori scolastici. Da quando gli strumenti dell’intelligenza artificiale hanno preso piede, la scuola sta iniziando a usarli. Questo cambia il lavoro degli insegnanti, cambia anche i contenuti che gli editori realizzeranno. Motivo per cui stiamo sperimentando molto, raccogliendo le esperienze più interessanti, per capire cosa succede e come rispondere al meglio a questo cambiamento”.