Il Rifugio antiaereo di via Giordano Bruno è un luogo denso di storia e significati per borgo Filadelfia, ma ha bisogno da un lato di un restauro e dall'altro di essere giustamente valorizzato.
Già i coordinatori Alberto Loi Carta e Dario Pera hanno annunciato che nel parere sul PEC relativo ai lavori per gli ex Mercati Generali all'interno del quale è coinvolto in parte il rifugio, chiederanno di prestare particolare attenzione al bene storico.
Il consigliere Alessandro Lupi (Civica per la 8) ha tuttavia voluto esprime la sua preoccupazione per il destino del bunker. “Solo una copertura e un’indicazione esterna. Borgo Filadelfia merita di più” ha scritto in un post su facebook.
Il coordinatore Enrico Foietta concorda sulla necessità di sottolineare l’importanza del rifugio nel parere sul PEC. “Visto che l’area viene trasformata occorrerà tenerne conto, ma occorre lavorare bene, non si tratta di un intervento di restauro semplice”.
La storia del Rifugio
Il rifugio, costruito sulla base dei magazzini alimentari degli ex Mercati Generali, si trova a 14 metri di profondità per una lunghezza di circa 60 metri circa. Con tre gallerie parallele larghe 4,5 metri, secondo un impianto tipico dei rifugi antiaerei costruiti a Torino a partire dal 1942, la struttura era dotata di quattro punti di accesso e uscita, in posizioni contrapposte per garantire opportune vie di fuga. Oggi solo rimane quella nell’angolo nord-ovest: un volume che emerge dal piano strada con due scalette di accesso. Le rimanenti tre risultano compromesse da demolizioni con successivi riempimenti eseguiti in occasione della realizzazione del parcheggio per le Olimpiadi del 2006.
Proprio in occasione delle Olimpiadi, la struttura ha rischiato di essere abbattuta completamente. Un'azione cui si era opposta l'associazione culturale Filadelfia che grazie alla raccolta di oltre 5 mila firma aveva ottenuto dal Comune la garanzia di non abbattere il bunker e che anzi che si sarebbe lavorato proprio per metterne in sicurezza almeno il primo piano. "Ci avevano assicurato che sarebbe stato messo a posto e reso fruibile per il pubblico e le scuole" commentano dalla stessa associazione. L'associazione oggi torna a chiedere proprio di tornare su quel progetto. "Il rifugio è uno spazio affascinante, ricco di storia, non lo si può lasciare così e non basta una tettoia per sistemarlo. Deve essere messo a norma per la cittadinanza e non solo".
“Come associazione combatteremo perché non esiste una cosa del genere. Cosa c’è di più interessante di vedere dove si rifugiavano i nostri avi durante la guerra?” Aggiunge Ivana Galvani, dell’associazione culturale Filadelfia.
Il PEC per gli ex Mercati Generali
Il progetto non prevede costruzioni nella struttura interrata, fatto salvo il padiglione leggero su via Giordano Bruno. In corrispondenza dell'ingresso al rifugio, è infatti prevista una nuova struttura leggera di copertura, una sorta di tettoia a protezione del bene. Sulle facciate esterne, in particolare sul lato verso via Giordan Bruno, si prevede di installare poi alcuni pannelli metallici che illustrano la storia del rifugio. Per le aree pedonali pavimentate di accesso e quelle adiacenti alle aree verdi, il progetto propone infine una pavimentazione lapidea.