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Attualità | 24 aprile 2023, 21:35

In duemila alla fiaccolata per il 25 aprile con il partigiano Bruno Segre: "Né oblio né perdono". Scontri in piazza Castello [FOTO]

Cariche della polizia dopo una contestazione da parte di centri sociali e collettivi studenteschi al gruppo dei Radicali, sceso in piazza con bandiere dell'Ucraina, di Israele e della Nato

corteo 25 aprile

In duemila alla fiaccolata per il 25 aprile con il partigiano Bruno Segre. Scontri in piazza Castello

La fiaccolata per le vie del centro di Torino, appuntamento che precede di qualche ora la festa della Liberazione, quest'anno ha avuto una conclusione carica di tensione. Il comizio finale in piazza Castello è stato interrotto dall'arrivo di circa un centinaio attivisti di centri sociali e collettivi studenteschi.

Tensioni in piazza Castello

La 'attenzioni' dei contestatori si sono dirette in particolare verso il gruppo dei Radicali, che avevano delle bandiere della Nato, assieme a quelle dell'Ucraina e di Israele. Gli antagonisti si sono avvicinati con lo slogan "Fuori la Nato dal corteo", ricevendo in risposta: "I fascisti siete voi". La polizia è intervenuta con due cariche di contenimento e ha isolato il gruppo. Il comizio, interrotto per breve tempo, è stato quindi completato e concluso. 

In precedenza, il corteo partito verso le ore 20 da piazza Arbarello, aveva radunato una nutrita presenze di persone, valutabili in circa duemila secondo gli organizzatori. Tra gli esponenti politici, oltre al sindaco Stefano Lo Russo, gli assessori Jacopo Rosatelli, Chiara Foglietta, Carlotta Salerno, Paolo Chiavarino, l'assessore regionale Andrea Tronzano, il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle e i parlamentari Anna Rossomando e Mauro Berruto.

Lo Russo: "Libertà conquistata che va difesa"

Dopo circa mezz'ora, il corteo è giunto in piazza Castello, da dove è stata letta la motivazione dell' assegnazione della medaglia d'oro al valor militare alla Città di Torino per la Resistenza e da dove si sono susseguiti gli interventi delle autorità: "La libertà - ha dichiarato Lo Russo - è una conquista che va difesa. Dobbiamo fare in modo che la memoria, l'eredità e l'esempio di chi ci ha permesso di averla non vadano dispersi: tutto ciò deve farci da monito in un'epoca molto complessa come quella che stiamo vivendo. Quei valori devono vivere per il futuro delle nuove generazioni".

L'invito di Bruno Segre: "Né oblio né perdono per i nazifascisti"

Sul palco, a quasi 105 anni, anche il partigiano e avvocato Bruno Segre: "Ricordiamo - ha dichiarato - vicende lontane nel tempo ma vicine nel cuore. Di fronte ai massacri del nazifascismo, come ricordato dal Presidente della Repubblica, non esiste né oblio né perdono: quel patrimonio di dolori, sofferenze e tristi memorie ci indicano la strada della pace, della giustizia e della libertà come l'unica possibile per la democrazia".

Molte le associazioni e i partiti presenti alla manifestazione, guidati dall'Anpi, con il presidente provinciale Nino Boeti. Come annunciato alla vigilia dal consigliere comunale Silvio Viale, presente anche un folto gruppo di Radicali, contestati da qualche decina di militanti della sinistra radicale e dell'antagonismo cittadino.

"Come sempre - hanno gridato dai megafoni, prima di essere allontanati dalla Polizia - in piazza possono esserci le bandiere della Nato ma non gli studenti e i lavoratori".

Marco Berton

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