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Attualità | 18 aprile 2023, 11:58

Mancanza di agenti e droga, Allasia: "Situazione carceri Piemonte è critica". A Torino record di poliziotti aggrediti

"Dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, il disagio mentale si è riversato nelle carceri"

carcere - foto d'archivio

Mancanza di agenti e droga, Allasia: "Situazione carceri Piemonte è critica"

Il sistema carcerario del Piemonte entra a Palazzo Lascaris. Oggi Consiglio Regionale aperto per accendere un faro sui 13 penitenziari del territorio. E la situazione, come ha chiarito il Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia, "è assolutamente critica".

Tra i problemi principali le "dotazioni organiche sottodimensionate", "il blocco del turn over" con età media degli agenti di oltre 50 anni, poliziotti "che subiscono quotidiane aggressioni fisiche e minacce verbali". Allasia, sottolineando come siano necessarie "misure organizzative che favoriscano migliori condizioni lavorative", ha chiesto di "destinare risorse per riorganizzare e ripensare le carceri".  In questo senso è arrivata una prima risposta dal governo Meloni, che ha stanziato 80 milioni di euro.

"Disagio mentale riversato nelle carceri" 

A prendere poi la parola la segreteria del S.A.P.Pe Piemonte che oltre a denunciare "logoranti ritmi di lavoro" e "violente e continue aggressioni", chiede che gli agenti siano formati per prevenire i tentativi di introduzione di telefonini e droga. "L'hashish, la cocaina, l'eroina, la marijuana e il subutex - ha spiegato il sindacato - sono quelle più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri".

Altro problema è quello del disagio mentale. "Quest'ultimo - ha aggiunto il S.A.P.Pe - dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, è stato riversato nelle carceri, dove non ci sono persone preparate per gestire queste problematiche".

"I decreti svuota-carceri da soli non servono: serve una riforma strutturale dell'esecuzione, serve il teaser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body cam".

A Torino record di aggressioni 

A fornire i numeri sulla mancanza di agenti nelle carceri l'OSAPP, che ha spiegato come a livello italiano la carenza di organico si attesti tra "le 12mila e le 15mila unità". Torino, ha proseguito l'organizzazione sindacale, è poi nel "guinness dei primati" per le aggressioni: nel 2022 ne sono state registrate 31, con 71 agenti feriti.

Per il 2023 siamo già ad 11, con 12 poliziotti coinvolti. E sul tema l'OSAPP chiede come mai la "Regione non si è mai costituita parte civile, mentre per la vicenda delle presunte torture di Torino sì". "Questo tipo di carcere - ha proseguito il sindacato - oggi non rieduca più, semmai potremmo chiamarle università del crimine". Accanto ai problemi di sovraffollamento, l'OSAPP denuncia come il carcere delle Vallette, "per le sue attuali condizioni igienico interne, è una vera e propria discarica".

"Da anni chiediamo l’istituzione di una navetta che possa collegare il carcere alla fermata della metro in corso Marche, così come rappresentiamo le gravissime e pericolose condizioni del manto stradale nel tratto via Pianezza via Maria Adelaide Aglietta  al carcere" ha concluso.

Problemi di sottorganico

"L'attuale situazione penitenziaria del Piemonte - ha rincarato il SiNAPPe - è disastrosa: la polizia penitenziaria è ridotta ai minimi termini". Il Sindacato nazionale autonomo Polizia penitenziaria ha rimarcato che non mancano solo gli agenti, ma anche i sottufficiali, i direttori e i comandanti.

"A questi ultimi - ha osservato - sono spesso affidati più istituti, con la conseguenza che riescono a presenziare personalmente solo una o due volte alla settimana". E "al nucleo traduzioni e piantonamenti - ha sottolineato - il personale effettivamente presente è circa il 30-40% di quello previsto sulla carta, per cui si deve fare ricorso alle unità dei reparti detentivi, assottigliando i livelli di sicurezza degli istituti".

 Si è tenuto oggi il Consiglio regionale aperto sulle “Condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria sul territorio della Regione Piemonte”.

I commenti della politica

Gli agenti della polizia penitenziaria compiono, quotidianamente, un grande lavoro all’interno delle strutture carcerarie e si trovano spesso a dover operare in condizioni difficilissime. Oggi abbiamo potuto affrontare il tema del sovraffollamento e, più in generale, delle condizioni delle carceri, attraverso l’ascolto degli agenti di polizia penitenziaria, un argomento tanto delicato che riteniamo debba essere analizzato sotto diversi aspetti perché le Istituzioni e lo Stato possono e devono fare di più e meglio per rendere le condizioni delle carceri più sostenibili” hanno dichiarato i Consiglieri regionali del Pa attraverso il loro Presidente Raffaele Gallo.

 

Se è vero che il grado di civiltà di un popolo – concludono i Consiglieri del Pd si misura anche attraverso il sistema carcerario. Allora dobbiamo, tempestivamente, ridisegnarne uno finalizzato alla rieducazione di chi ha sbagliato e al suo reinserimento e all’interno del quale la polizia penitenziaria possa svolgere il proprio lavoro senza doversi confrontare, ogni giorno, con una situazione insostenibile”.

La Regione non ha competenze legislative dirette, ma può coordinare i rapporti fra Garante, Prefetti, sindacati e soprattutto con la sanità territoriale, come ha spiegato il capogruppo di FdI Paolo Bongioanni. "Un ruolo importante è ascoltare le problematiche per poi, come assemblea legislativa, individuare le soluzioni. Per questo è essenziale garantire la sicurezza di questi lavoratori che agiscono in condizioni particolarissime, che trattano con condannati per mafia, omicidi e terrorismo, che possono anche subire atti di ritorsione personale e contro le loro famiglie. Devono operare in serenità e con strumenti adeguati. La loro è una professione che va tutelata a 360°. La Regione ha le competenze, tramite le Asl, per migliorare le condizioni psicologiche nelle carceri, sia per i detenuti sia per gli agenti.  E sosterremo in tutte le fasi legislative l’ipotesi di far scontare ai detenuti stranieri almeno una parte della pena nei paesi d’origine».

Con la mozione proposta da Bongioanni il Consiglio regionale impegna la IV Commissione consiliare a costituire un gruppo di lavoro che produca, entro la fine della corrente legislatura, una relazione contenente le proposte per migliorare la condizione lavorativa e di sicurezza e di prevenzione dello stress psicofisico degli agenti di polizia penitenziaria e dei lavoratori impegnati nel sistema penitenziario regionale.

Molto potevamo immaginarlo, leggendo le denunce dei sindacati di categoria che parlavano di 35 aggressioni con 71 agenti feriti nei soli primi mesi del 2022 al Lorusso e Cutugno di Torino - ha esordito il capogruppo della Lega Alberto Preioni - e altro potevamo intuirlo scorrendo i titoli di giornale che danno notizia di sommosse pressoché quotidiane nei nostri istituti di pena. Quello che forse non sapevamo è la carenza non solo di agenti ma anche di dirigenti nelle piante organiche dei nostri penitenziari, addirittura della mancanza di divise o di strumenti come il taser necessari a sedare le rivolte fino ad arrivare all’insoluto problema della chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari”.

Sentendo queste parole - ha aggiunto Preioni - le prime cose che possiamo dire è che agli uomini e alle donne della nostra Polizia Penitenziaria noi esprimiamo innanzitutto la nostra solidarietà, la nostra attenzione e il nostro rispetto. E che ci attiveremo subito con il governo e con i nostri sottosegretari per invertire questa rotta".

"Potenziare i servizi sanitari dentro il carcere è possibile, se c'è la volontà politica di farlo: abbiamo dunque chiesto a questa Giunta e a questa Maggioranza di impegnarsi sul tema, pur nella piena consapevolezza della difficoltà oggettiva di incentivare i professionisti a intraprendere un percorso lavorativo all'interno delle strutture carcerarie", ha dichiarato il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano. "Nella richiesta di potenziamento dei servizi sanitari dentro le carceri includiamo anche le visite specialistiche. Ho invitato Giunta e Maggioranza a impegnarsi per realizzare misure in grado di tutelare la salute di chi sconta una pena e la sicurezza di agenti e cittadini, garantendo oltretutto un risparmio economico alle casse della Regione".

L'assessore Elena Chiorino ha sottolineato il grande impegno del Governo Meloni ad assegnare entro marzo 2024 un Comandante, ed un Direttore entro l'anno in corso per ogni istituto penitenziario e a mantenere i riflettori accesi sull'impegno quotidiano di un Corpo che merita attenzione e tutela. Recepita ed accolta da parte dell’assessore la richiesta delle opposizioni di avere una rappresentanza del Governo in sede di Consiglio Regionale per poter parlare ancora e ancor più dettagliatamente delle condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria nelle carceri.

 

Cinzia Gatti

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