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Economia e lavoro | 14 aprile 2023, 07:17

La "nuvola" di Google raddoppia e sceglie Torino: dopo Milano, ecco la seconda "region" che mette il turbo al Web

Taglio del nastro virtuale per un'autostrada (virtuale) dedicata alla trasmissione di dati. Fregi: "Ricadute economiche per 3,3 miliardi su Piemonte e Lombardia entro il 2025: come un nuovo miracolo economico"

Presentazione palco con luci led alle Ogr

Presentazione della seconda "region" di Google alle Ogr

Dopo Milano, anche Torino diventa un nodo fondamentale per mettere il turbo a Internet e, in senso più ampio, alla transizione digitale. Delle aziende, ma anche della gente comune.

Nasce qui, infatti, la seconda Google Cloud Region, in collaborazione con Tim e Intesa Sanpaolo. Le misure di sicurezza impongono riserbo sull'esatta collocazione delle macchine, ma l'effetto è sicuro: grazie alla suddivisione in tre punti del capoluogo, si ottiene una spinta alla trasmissione e alla difesa dei dati molto forte. Un secondo pilastro dopo quello avviato un anno fa nel capoluogo lombardo (che dista circa 130 chilometri) e un'architettura che accelera i movimenti dei dati fino all'80% riducendo la latenza.

Una ricaduta (per due) da 3,3 miliardi 

"Siamo i primi a fare questo tipo di investimento e l'Italia è il primo Paese in Europa a fare questo - dice Fabio Fregi, country manager di Google Cloud -. Torino è la 36esima Region nel mondo er questo progetto porterà su Piemonte e Lombardia una ricaduta di Pil di 3,3 miliardi entro il 2025, mentre i partner dell'indotto che si affiancheranno alla nuova rinnovata struttura potranno godere di 1,9 miliardi di giro di affari nel triennio".

Un nuovo miracolo economico 

"Come nel Dopoguerra, anche in questo caso gli investimenti sulle infrastrutture, anche se digitali, porteranno a un nuovo miracolo economico", conclude Fregi.

"Noi oggi non stiamo aprendo un'autostrada, ma l'autostrada con la maiuscola - aggiunge Elio Schiavo, chief enterprise and innovative solutions officer di Tim -. Siamo il 18esimo Paese in Europa pere digitalizzazione complessiva, ma crolliamo al 24esimo se parliamo di alfabetizzazione. Risaliamo però al settimo posto per il capitale umano in Piemonte e addirittura al terzo per l'uso da parte delle imprese".

"Vogliamo restituire tempo alle imprese e alle amministrazioni - aggiunge - e quindi migliorare l'efficienza del servizio o dell'attività offerta".

Passo avanti dopo pandemia e incertezze

“Nel maggio del 2020 abbiamo siglato un accordo con Google e TIM per l’apertura di due Nodi Cloud o Region Cloud in Italia a Milano e Torino - sottolinea Massimo Proverbio, Chief IT, Digital & Innovation Officer di Intesa Sanpaolo -. Oggi vedere il compimento del percorso allora delineato con l’apertura del Nodo di Torino è un passo importante per Intesa Sanpaolo, per l’Italia e per i territori interessati, tanto più se consideriamo come era la situazione nel 2020 tra pandemia e incertezze di varia natura”.

Innanzitutto, è fondamentale ricordare quanto questo progetto sia importante per Intesa Sanpaolo. Il nostro percorso di digitalizzazione parte dall’aver aperto un Nodo cloud a Torino, vicino al nostro centro IT di Moncalieri. Questa vicinanza è la pietra angolare su cui stiamo costruendo la nuova piattaforma informatica del nostro Gruppo, a partire da IsyBank, la banca del futuro, agile, dinamica e digitale come una fintech. L’avere un hyperscaler cloud sul territorio italiano, con i dati in Italia e che risponde appieno alle esigenze stringenti di una banca regolata dalla BCE, ci consente di sfruttare appieno le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, in modo consapevole e responsabile a servizio dei nostri clienti".

Cirio: "Inauguriamo una Tav virtuale"

Entusiasta il governatore del Piemonte, Alberto Cirio: "Inauguriamo una Tav virtuale, in attesa di inaugurare quella reale, che permetterà di far viaggiare ancora meglio i nostri dati e che ci colloca ancora di più nel cuore dell'Europa". E aggiunge: "Google sceglie il Piemonte e quindi, oltre a confermare la nostra capacità attrattiva di investimenti, può creare anche duemila posti di lavoro. Questo progetto ci dà una spinta anche nella candidatura per la sede dell'Authority sull'antiriciclaggio, visto che ci darà strumenti ancora più forti sulla gestione e tutela dei dati: ho parlato poco fa con il ministro Tajani e si immagina che i tempi della scelta avverranno entro l'estate".

 

I numeri del Piemonte 

A come sta il Piemonte, secondo gli esperti? La ricerca effettuata dell'università di Torino colloca il Piemonte al settimo posto, nella parte medio-alta del ranking sulla digitalizzazione delle regioni italiane. Questo posizionamento, però, è il risultato di una sintesi tra situazioni anche molto diverse tra loro.

Infatti, quando si considera l’integrazione delle tecnologie digitali all’interno delle imprese, la regione sabauda riesce a guidare la transizione italiana. Anche le performance relative al capitale umano sono buone ma, pure in questo caso, il volano della digitalizzazione proviene più dalle imprese che non dalle altre componenti della società. Viceversa, il Piemonte si posiziona poco al di sopra della media italiana quando si considera la sfera della pubblica amministrazione e della connettività, intesa come dotazione infrastrutturale e diffusione della connessione tra la popolazione.

Bene le imprese

Per quanto riguarda il sistema produttivo il Piemonte si trova in terza posizione: bene la digitalizzazione all'interno delle imprese, grazie a tecnologie come cloud e IoT, mentre si osservano prestazioni più contenute nell’utilizzo dei social media e dell’e-commerce.

Per quanto riguarda il capitale umano il Piemonte si colloca al settimo posto: c'è  una dotazione di capitale umano medio-alta, mentre se si ragiona sulla popolazione in generale, la diffusione delle competenze digitali e l’utilizzo dei servizi digitali rientrano nella media italiana.

I giovani che si laureano sono pochi, ma gli immatricolati piemontesi sono tra i primi in Italia nella scelta degli indirizzi utili alla digitalizzazione. Le imprese piemontesi sono quelle che impiegano il maggior numero di specialisti ICT e, al contempo, quelle che li formano maggiormente. Per quanto riguarda la connettività il Piemonte è in nona posizione: un livello medio-alto, ma con zone che - per cause geografiche - ad alta e a scarsa copertura. 

Male le scuole e la cosa pubblica

La digitalizzazione delle scuole è ancora limitata. L’utilizzo della banda ultra larga e banda larga fissa da parte di famiglie, imprese e PA, risulta al di sotto della media italiana.

Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione il Piemonte si posiziona al dodicesimo posto: da un lato un elevato utilizzo di servizi generici e una buona la dotazione di SPID, dall’altro c'è uno scarso il ricorso al fascicolo sanitario elettronico.

I processi di digitalizzazione risultano di alto livello rispetto agli open-data e ai servizi dei centri per l’impiego. Mentre è insoddisfacente la diffusione del cloud nei Comuni e nelle scuole.

Massimiliano Sciullo

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