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Eventi | 02 aprile 2023, 08:00

A spasso tra i Palazzi del potere di Torino: le Feste civili spalancano le porte della Grande bellezza sabauda

Dal municipio alla Prefettura passando per i musei Reali, visite gratuite il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre

A spasso tra i Palazzi del potere di Torino: le Feste civili spalancano le porte della Grande bellezza sabauda

Liberazione, Repubblica e Forze Armate. Ecco le tre parole magiche che spalancheranno al pubblico le porte di alcuni dei più belli tra gli edifici storici di Torino.

Una passeggiata dal Comune alla Prefettura

Sono i palazzi delle istituzioni della città, da Palazzo Civico ai musei Reali passando dal Palazzo reale e quindi la Prefettura. "Un modo per accorciare la distanza con la cittadinanza", spiega Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale, "visite gratuite in momenti importanti per la nostra storia".

L'evento è promosso da Comune, Prefettura, Città metropolitana e ministro della Cultura. Basterà prenotarsi sul portale di Turismo Torino. Saranno 5 gruppi da 25 persone a partire dalle 14.30 e con 15 minuti di distanza l'uno dall'altra. "I ragazzi delle scuole ormai sono di casa, qui. Ma sta diventando sempre più un'attrazione turistica e speriamo possa entrare nei circuiti di visita della città", conclude Grippo.

Serve consapevolezza della bellezza intorno a noi

"Serve consapevolezza - aggiunge il prefetto di Torino, Raffaele Ruberto - di un patrimonio che spesso i non torinesi non conoscono. E non solo loro. Noi abbiamo la fortuna di lavorarci dentro, ma la differenza la notiamo quando visitiamo altri Paesi e città. Rischiamo di abituarci a tanta bellezza, i dipinti e le opere: rischiamo di darla per scontata". "Per motivi di sicurezza dobbiamo selezionare le visite, per questo abbiamo scelto le date fondanti della nostra nazione. La cultura è veicolo di condivisione sociale e di convivenza civile".

Riavvicinare i cittadini alle istituzioni 

A permettere lo svolgimento dell'iniziativa, un gruppo di volontari. "Lo scorso anno abbiamo fatto la prova derl percorso - dice il vicesindaco metropolitano, Jacopo Suppo - per testare tempi e luoghi. Vogliamo che i cittadini si riapproprino di questi luoghi e dell'orgoglio di sentirsi italiani. Ci sono luoghi meravigliosi che vogliamo restituire alla cittadinanza, come è stato nei giorni scorsi il giardino di Palazzo Cisterna. Le istituzioni non possono chiudere a doppia mandata ciò che è patrimonio di tutti i cittadini". "Torino è una grande città - prosegue - ma a volte se lo dimentica e dimentica la sua bellezza, anche per lasciarsi alle spalle anni difficili e per riavvicinare le persone alla vita democratica".

Dal potere assoluto allo statuto Albertino 

"La nostra storia è nata da conflitti - dice Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali - e con gli anni si sono stratificate tante esigenze e tanti passaggi, dalla sala del trono a quella del Consiglio, fino ai luoghi in cui si è firmato lo Statuto Albertino. Questo rende il patrimonio torinese unico nel suo genere, in Italia e non solo. Speriamo presto di poter arrivare fino alla Cavallerizza".

Massimiliano Sciullo

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