Danza e musica sono forme d'arte che permettono di esprimere emozioni, sentimenti e idee attraverso suoni e movimento. Una forma di comunicazione che troviamo anche nel mondo animale, dove suoni melodiosi o movimenti coordinati sono essenziali, ad esempio, nella scelta del partner migliore. In ogni caso, queste forme espressive coinvolgono i nostri sensi, i nostri muscoli e soprattutto il cervello, necessario per apprezzare la bellezza di un brano musicale, dei movimenti di un danzatore o di un ballo. Ma quali sono i meccanismi con cui il cervello percepisce e produce musica e movimento? Quali chiavi offrono le neuroscienze per interpretare la produzione e l'apprezzamento artistico? E infine, qual è il valore terapeutico del ballo per alcune malattie del sistema nervoso?
Sono alcune delle suggestioni che guidano la Settimana del Cervello di Torino organizzata da Associazione CentroScienza Onlus, NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi e Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini dell’Università di Torino. Dal 14 al 17 marzo un viaggio dedicato ad appassionati di scienza e curiosi: tre conferenze preserali al Polo del ‘900, il Tram della Scienza e due appuntamenti con Ricercatori ‘alla spina’ in edizione speciale dedicata alle Neuroscienze.
Si parte martedì 14 marzo alle 18 al Polo del ‘900 con Neuroscienze e Musica un irresistibile dialogo tra una neuroscienziata, Serena Bovetti (NICO e DiBioS dell’Università di Torino) e il musicista e compositore Davide Boosta Dileo (co-fondatore e tastierista dei Subsonica). Musica e creatività sono strumenti potentissimi di interazione sociale ma forse non tutti sanno che… anche i topi cantano! E cantare la canzone giusta è essenziale per farsi trovare dalla compagna ideale. Ma in che modo la musica parla al nostro cervello? Quali e dove sono le strutture cerebrali che registrano gli impulsi musicali, e come si integrano con l’esperienza?