Cultura e spettacoli - 15 febbraio 2023, 18:58

Paolo Giordano ritira la sua candidatura per la guida del Salone del Libro di Torino

Il rammarico dell'associazione Torino, la Città del Libro: "Se ne riparlerà a giugno, il Salone deve continuare ad essere libero e indipendente"

Paolo Giordano ritira la sua candidatura per la guida del Salone del Libro di Torino

L’Associazione Torino, la Città del Libro constata la mancanza delle condizioni per mantenere aperto il tavolo dei lavori del Comitato Direttivo, istituito per la nomina della direzione editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino.

"Siamo rammaricati e profondamente dispiaciuti che Paolo Giordano abbia manifestato la sua intenzione di ritirare la propria candidatura alla direzione del Salone del Libro. Dopo l’attenta valutazione delle candidature, Paolo Giordano continua a essere per noi il candidato ideale per la sua levatura intellettuale, la sua conoscenza del panorama editoriale nazionale, per lo sguardo attento alle trasformazioni della contemporaneitàRiteniamo che il Salone debba continuare a essere libero e indipendente".

Loewenthal sceglie di non commentare

Probabile che a Giordano non sia piaciuta la proposta di un tandem con la scrittrice Elena Loewenthal, che prevedeva rispettivamente lo scrittore alla guida della kermesse e la Loewenthal come vicedirettore. Un'opzione che lo avrebbe limitato nelle scelte. "Dopo il tourbillon dei giorni scorsi non ho nulla di nuovo da dire, da aggiungere a quello che ho già dichiarato nei giorni scorsi. Rispetto le scelte di Paolo e rinnovo la mia stima nei suoi confronti". Così la Loewenthal ha commentato la scelta di Paolo Giordano di non candidarsi. "Il Salone ha bisogno di senso di responsabilità e di affetto da parte di tutti. Non ne ho perso uno da quando è nato, sono molto legata a questa manifestazione", ha aggiunto. 

Continua dunque la querelle per la scelta della futura guida del Salone che dal 18 al 22 maggio si prepara per la 35esima edizione, ancora diretta per un'ultima volta da Nicola Lagioia.

"Al termine del Salone del Libro 2023, l’Associazione Torino, la Città del Libro inizierà a lavorare per costruire un progetto che conduca il Salone verso le future sfide e nel rispetto del modello organizzativo che da sempre lo ha reso vincente: l’accoglienza delle proposte degli editori all’insegna dei valori di pluralismo, indipendenza e libertà di pensiero".

Lunedì durante la presentazione è apparso chiaro che a tirarla per le lunghe sarebbero più che altro le parti politiche rispetto ai privati che non riuscirebbero a mettersi d'accordo sul nome. Nè il presidente della Regione, Alberto Cirio, nè il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, hanno rilasciato dichiarazioni in merito, lasciando la sala prima della fine della conferenza stampa. 

Ricordiamo che a scegliere il direttore del Salone è un Comitato Direttivo composto da Giulio Biino (Coordinatore del Comitato direttivo, Presidente Fondazione Circolo dei lettori), Marco Pautasso (Segretario Generale Salone Internazionale del Libro di Torino), Vittoria Poggio (Assessora alla Cultura, Regione Piemonte), Rosanna Purchia (Assessora alla Cultura, Città di Torino) e, in rappresentanza di Associazione Torino, la Città del Libro,  Silvio Viale, Piero Crocenzi e Francesca Mancini.

Russi (M5S): "Chiederò comunicazioni in Sala Rossa"

"Tanto è stato detto in questi giorni sullo stallo relativo alla nomina del nuovo direttore del Salone del Libro, figlio dell’incapacità della politica, rappresentata in questo caso dal Sindaco Stefano Lo Russo e dal Presidente della Regione Alberto Cirio, di trovare una soluzione condivisa in una questione di fondamentale importanza per la nostra Città e per la nostra Regione - commenta Andrea Russi, capogruppo del M5S in Comune - E annuncia: Alla base del ritiro (di Giordano, ndr) ci sarebbe stata l’imposizione di presenze dell’area di destra nel comitato editoriale del Salone e in generale la mancanza di una piena libertà ed indipendenza nella gestione. Sono dichiarazioni molto preoccupanti, sintomo della precisa volontà politica di mettere le mani sull’autonomia della cultura, tra l'altro senza neanche garantirne il pluralismo".

E annuncia: "Lunedì chiederò comunicazioni urgenti in Sala Rossa. La Città di Torino ha una responsabilità enorme in tutto ciò". 

L'ex sindaca Appendino: "Scenario preoccupante"

Anche l'ex sindaca di Torino, Chiara Appendino sta presentando in queste ore un'interpellanza al Ministro della Cultura per far chiarezza su possibili imposizioni di nomi di destra nel comitato editoriale del Salone del libro di Torino di cui ha parlato oggi Paolo Giordano: "Lo scenario è preoccupante perchè dimostrerebbe la precisa volontà di mettere le mani sull'autonomia della cultura. Il Ministero, che ha posto sotto tutela il marchio del Salone, deve garantire il pluralismo e tutelare la libertà di pensiero".