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Pinerolese | 19 gennaio 2023, 16:26

Nasce la Croce verde di Piscina, grazie all’autofinanziamento dei fondatori

A guidare la trentina di volontari l’operatore bruinese Mauro Vallina

La Croce verde di Piscina

La Croce verde di Piscina

Il primo gennaio 2023 sono ufficialmente cominciate le attività della neonata Croce verde di Piscina, presieduta dall’operatore bruinese dall’esperienza trentennale Mauro Vallina.

A luglio nasce l’idea da un colloquio tra Vallina e l’Amministrazione comunale, in particolare con il sindaco Cristiano Favaro e l’assessore Alina Laura Toderici, delegata ai servizi di sanità-Asl e sociali. “Il Comune ha riscontrato una mancanza da colmare – spiega Vallina –, e si è rivolto a chi aveva esperienza in questo campo, come me e il vicepresidente, il bibianese Claudio Bosticco. Grazie al lavoro dell’assessore Toderici possiamo coordinare i bisogni della cittadinanza con i nostri servizi”. L’acquisto delle attrezzature necessarie è stato possibile in primo luogo grazie all’autofinanziamento dei cinque fondatori e attuali membri del direttivo, riuscendo a dotarsi di materiale di soccorso, un’ambulanza e un furgone attrezzato per il trasporto di persone disabili. Ora è attiva la campagna di tesseramento fra i cittadini: “I tesseramenti e le donazioni sono ciò che ci permette di andare avanti e migliorare la nostra operatività, con l’obiettivo di attivare e garantire il servizio di emergenza” spiega Vallina.

Attualmente la Croce Verde di Piscina gestisce una trentina di servizi mensili coordinati con il Comune e una quindicina con la casa di riposo San Cesare, presenzia a manifestazioni ed eventi del paese e gestisce un servizio di accompagnamento visite per privati. L’intervento e l’assistenza sul territorio sono forniti grazie alla convenzione per i servizi sociali e al patrocinio del Comune, che ha anche individuato la sede dell’associazione in vicolo Piave 6, oltre a un accordo con la casa di riposo. A occuparsene sono una trentina di volontari, tutti pensionati, anche over 75, e residenti a Piscina. “Sono loro ad essersi avvicinati per primi perché sono loro a conoscere in prima persona chi ha bisogno del nostro aiuto, ad esempio per l’accompagnamento a visite mediche, e quindi a volerlo offrire – racconta Vallina –. Con la pandemia da Covid-19 i numeri del volontariato si sono dimezzati, e manca un ricambio generazionale: per poter gestire il servizio emergenziale necessitiamo di una decina di persone che vogliano seguire il percorso di formazione per potersi dedicare al prossimo, e il nostro appello va sicuramente ai giovani”.

Rosa Mosso

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