Da giugno si cambia. La sede centrale di Inps Piemonte trasloca e si sposta, ma non di molto. Da via XX settembre 34, infatti, gli sportelli di riferimento per il pubblico si sposteranno in corso Vittorio Emanuele II, al civico 3. Pian terreno e primo piano, con ascensore. Gli sportelli saranno 22.
"La cittadinanza - racconta Emanuela Zambataro, direttore regionale Inps Piemonte - avrà il suo riferimento per gli sportelli in corso Vittorio Emanuele 3. Ci saranno 22 sportelli con un Urp totalmente rinnovato. Stiamo finendo i lavori rapidamente e a marzo saranno terminati. Lì ci sarà anche la direzione, mentre parte dei dipendenti che si occuperanno delle attività di ufficio si distribuiranno tra Collegno (area servizi) e il Lingotto (area flussi). L'operazione, che non cambia nulla per il pubblico, porta però un risparmio di 2 milioni di euro all'anno per le casse pubbliche".
Il problema delle risorse umane
Anche alla luce dei risparmi, però, nel mondo Inps torinese non mancano i problemi per il futuro. "In una società in profondo e continuo cambiamento, anche tecnologico - spiega Francesco La Tona, presidente del Comitato regionale di Inps Piemonte - è necessario che ci si faccia trovare pronti, anche alla luce di una quantità sempre maggiore di prestazioni erogate da Inps. Crescono poi i fenomeni di evasione, ma contemporaneamente sono sempre di meno coloro che sono chiamati a fare ispezioni e verifiche".
Ma intanto, sia a livello nazionale che regionale, qualcosa sembra muoversi: "Abbiamo fatto una selezione che ha portato a circa 5000 idonei su 1800 posizioni messe a bando - garantisce il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps, Robertino Ghiselli - Saranno immessi a ruolo già a inizio anno. Ma tutti i 5000 andranno a essere immessi entro tre anni, anche se sappiamo che, nello stesso arco di tempo, altri dipendenti usciranno ancora".
Il problema dei medici
Una delle voci più in difficoltà è quella legata ai medici. "Ci sono criticità nei profili dei medici dipendenti - dice Ghiselli -. A luglio ne sono stati aggiunti circa 190, raddoppiando quelli a disposizione (che erano 178, ndr). Ma ne servirebbero almeno 500 in veste di dipendenti diretti, oltre a circa 700 convenzionati. Per ora i tempi di attesa sono di circa 140 giorni per una visita, in Piemonte".
In Piemonte potrebbero arrivare 287 risorse
A livello piemontese, dice ancora Zambataro, "si ipotizza che dei 5000 idonei in Italia circa 287 unità potrebbero essere destinate alle nostre regione. Attualmente i dipendenti sono 1040 e ultimamente il calo è stato di 364 unità in tre anni, a partire da novembre 2019". "I medici sono 18 - aggiunge -: con il concorso potranno arrivare ad altri 13 ingressi. Ma contiamo di avvalerci dei medici convenzionati, che oggi sono circa 40".