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Attualità | 28 novembre 2022, 19:40

San Donato, ecoisole come “discariche a cielo aperto”: la Lega valuta esposto ad Arpa e ASL

Esponenti torinesi del partito critici sulla gestione del servizio di raccolta differenziata. Maccanti: “Rischi sanitari e ambientali, situazione indegna per Torino”

San Donato, ecoisole come “discariche a cielo aperto”: la Lega valuta esposto ad Arpa e ASL

San Donato, ecoisole come “discariche a cielo aperto”: la Lega valuta esposto ad Arpa e ASL

Discariche a cielo aperto”: vengono definite così, dalla Lega, le ecoisole posizionate a San Donato. Tra rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti e incuria, particolarmente evidente nella zona “bassa” del quartiere tra corso Regina e parco Dora, gli esponenti torinesi del partito esprimono una critica più ampia a questo servizio di raccolta differenziata, con la “minaccia” di presentare un esposto ad Arpa e ASL.

Ecoisole poco ecologiche

A descrivere, nel dettaglio, la situazione, è Laura Zoccali del comitato San Donato-Martinetto, da cui arrivano le segnalazioni: “Fin dall'installazione – spiega - delle prime ecoisole, nel febbraio 2021, abbiamo capito che qualcosa non funzionava: il sistema ha prodotto vere e proprie discariche a cielo aperto che aumentano giorno per giorno, con rifiuti di tutti i tipi non rimossi che lasciano liquami in grado di attirare piccioni e topi. La situazione è insostenibile e va risolta, promuoveremo anche una raccolta firme”.

Maccanti: “Rischi sanitari e ambientali

Tra i politici, la più decisa è la deputata e consigliera comunale Elena Maccanti: “Per Torino – commenta – si tratta di una situazione indegna, con rischi sanitari e ambientali: segnaleremo tutto all'assessora all'ambiente Foglietta perché non basta dire di volersene occupare ma occorre un intervento urgente per dare un segnale e delle risposte ai cittadini; stiamo valutando, a proposito, anche un esposto ad Arpa e ASL”.

Una proposta di soluzione

A proporre una possibile soluzione è il capo-gruppo in Circoscrizione 4 Carlo Emanuele Morando: “Servirebbe - dichiara – una riorganizzazione del servizio da parte di Amiat, con un primo passaggio di raccolta dei sacchi abbandonati intorno ai cassonetti, seguito da uno spazzamento per la rimozione dei rifiuti più piccoli e, infine, dal sollevamento dell'ecoisola per il lavaggio della strada. Questo consentirebbe, a costo 0, di risolvere gran parte dei problemi. Dobbiamo rilevare, infine, come la campagna di sperimentazione non abbia ottenuto i risultati sperati: a Parella, con il porta a porta, siamo arrivato all'80% di raccolta differenziata, mentre negli altri quartieri siamo fermi al 50”.

Marco Berton

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