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Cultura e spettacoli | 31 ottobre 2022, 12:01

Il 4 novembre il Lungodora Napoli illumina Torino

Appuntamento con Enrico Borghi e Matteo Di Giovanni

Il 4 novembre il Lungodora Napoli illumina Torino

La brillante avventura di LUNADORA termina venerdì 4 novembre tra le luci: quella della Luna che si riflette nella Dora (gibbosa crescente, visibile all’84%), e quella delle opere d’arte di due artisti. La prima, Enrica Borghi, ridà nuova vita, bellezza e forma alle plastiche destinate alla discarica e all’oblio, in questo caso trasformandole in splendenti moduli luminosi. Il secondo, Matteo Di Giovanni, fotografo, usa la luce per catturare e imprimere immagini, per rendere visibili anime di paesaggi e luoghi.

Dopo i tre partecipati appuntamenti di LUNADORA PARK e una programmazione intensa e costante che da un anno anima il quartiere Aurora sul tratto di Lungo Dora Napoli, si chiude, restando aperta e propositiva, la scommessa nata da progettualità ed entusiasmi del bando ToNite della Città di Torino, una solida e virtuosa collaborazione tra isole aps, Locanda sul Fiume, Fondazione di Comunità di Porta Palazzo, Associazione Pigmenti e Asilo Bianco APS. Si è trattato di un grande progetto corale e inclusivo per promuovere arte e cultura, reti tra enti, legami tra cittadini con un unico e fondante scopo, quello di avere cura del benessere di un’intera comunità.

Personaggio caleidoscopico, Enrica Borghi crea un universo eterogeneo che si anima e prende vita da materiali che la nostra società rifiuta e getta via. La sua ricerca artistica, pioneristica, è incentrata fin dagli anni Novanta sulla dicotomia scarto/valore. Per LUNADORA ha creato mosaici colorati fatti di geometrie, trame e disegni ricavati da fondi di bottiglia. Opere in grado di cristallizzare in bellezza l’anima del nostro vivere quotidiano. Un progetto che nasce da un’idea generativa e di comunità, un lavoro inclusivo con un forte ruolo sociale per la cittadinanza: alcune delle opere esposte sono state create proprio durante i workshop organizzati durante l’anno nell’ambito di Lunadora. I moduli luminosi sono dodici, tessere musive che vanno a integrarsi e dialogare sui balconi della facciata del palazzo di Lungo Dora Napoli 18b, ospitati e accuditi dai suoi abitanti. Come scrive la curatrice, Olga Gambari, “l’installazione di Borghi si pone come un monumento pubblico orizzontale e condiviso, nonostante la sua forma svetti verso il cielo. Ogni elemento è accolto e acceso singolarmente sul balcone di un appartamento. Si accende solo per volontà di tutti e a tutti appartiene. Anche a coloro che passeranno per strada e da lontano ne vedranno la luce e il colore, come un disegno nel buio della notte. Un ricamo di bellezza e di comunità”.

 

La mostra fotografica di Matteo Di Giovanni presentata negli spazi di isole e a cura di Ivan Catalano è una trilogia: I wish the world was even | Blue Bar | I had to shed my skin. Quella di Di Giovanni è una ricerca visiva ma anche filosofica sul paesaggio inteso come luogo naturale e antropizzato, approdata alla scelta del libro fotografico come mezzo espressivo privilegiato. Il finissage è l’occasione per l’artista di presentare il suo ultimo libro I had to shed my skin. Un racconto visivo sull’Abruzzo, terra dove è nato, un progetto sul tema dell’identità che approfondisce le complesse tematiche legate all’idea di homeland e roots, terra natia e radici. Riflette l’autore: “Qual è la tua patria quando non hai radici? Quando sei semplicemente nato in un luogo che chiami casa, ma con cui non hai nulla a che vedere. Non lo senti tuo. Puoi solo cercare degli indizi. Prendere piccoli pezzi dei luoghi in cui hai vissuto – dei tuoi ricordi – cercando di farli funzionare insieme”.

 

Per tutti, l’appuntamento è davanti ai locali di isole in Lungo Dora Napoli, 18b, a Torino.

Alle 18:30, finissage della mostra fotografica di Matteo Di Giovanni con presentazione dell’ultimo photobook dell’autore, I had to shed my skin, in dialogo con il curatore Ivan Catalano.

Alle 19:30, con il crepuscolo, accensione dell’installazione di Enrica Borghi, segue talk tra l’artista e la curatrice Olga Gambari.

comunicato stampa

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