Bisogna armarsi di tanta pazienza, a Torino, per cambiare residenza. Sono infatti previsti tempi d’attesa compresi tra 4 e 6 mesi per variare il proprio domicilio da un altro comune a quello capoluogo.
Cambio di residenza: tempi da calende greche
Una situazione da calende greche, che fotografa alla perfezione la difficoltà in cui versano i servizi anagrafici all’ombra della Mole. Nemmeno il tempo quindi di festeggiare il lento miglioramento dei tempi d’attesa per ricevere la carta d’identità, che ecco aprirsi la diatriba sui cambi di residenza e di indirizzo. Due le modalità previste, al momento: la prenotazione su Torino Facile, con servizio allo sportello, per la quale serve aspettare sei mesi e la pratica online senza passaggio fisico allo sportello. Per quest’ultima, l’attesa è stimata in quattro mesi.
Ambrogio: “Non stiamo uscendo dal tunnel”
“Mi sembra evidente che non stiamo uscendo dal tunnel. Dopo esser riusciti a risistemare un pochino la situazione per quanto riguarda le carte d’identità, siamo in alto mare per i cambi di residenza. I termini non possono essere questi” ha commentato Paola Ambrogio. “Dobbiamo pensare che le persone lavorano e non hanno il tempo di provare di continuo a recarsi agli sportelli: tutta questa trafila è un peso per l’utente finale, il cittadino, che dobbiamo cercare di alleggerire in ogni modo” ha concluso la consigliera di Fratelli d’Italia.
Tresso: “Pandemia e carenza di personale i problemi”
A provare a delirare la situazione, l’assessore con delega ai servizi Anagrafici, Francesco Tresso: “I cambi di indirizzo inviati online sono passati dal 51% del 2020 al 61% del 2021. Per quanto riguarda i cambi di residenza si è invece toccata quota 63%, contro il 54% dell’anno prima: la pandemia ha avvicinato i cittadini ai servizi digitali, con un incremento delle pratiche inviate online”.
Se il cambiamento delle abitudini ha quindi inciso, un problema sempre molto impattante è quello legato all’assenza di personale: sono infatti cinque gli sportellisti presenti presso l’Anagrafe Centrale, con limitazioni che consentono di poter gestire solo due sportelli per le prenotazioni.
La soluzione? Assunzioni e software informatico
Quale soluzione, quindi? “Contiamo molto sul bando per amministrativi generici, che a giugno porterà 200 nuove unità al Comune di Torino: ho chiesto che una parte consistente venga inviata in Anagrafe e dislocata sulla parte di backoffice” ha dichiarato l’assessore.
Tresso ha poi concluso spiegando che “parte della task force in forza all’Anagrafe il sabato è stata adibita allo smaltimento arretrato delle pratiche online, ma per un ripristino più consistente attendiamo il nuovo software per la gestione dei servizi demografici, che sarà testato a novembre”.