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Attualità | 22 aprile 2022, 16:16

Le storie partigiane della Circoscrizione 4 rivivono grazie ai QR code

Il primo è stato posizionato stamattina sulla lapide di Luciano Domenico, staffetta 11enne uccisa dai fascisti nel febbraio del 1945. Il presidente ANPI Boeti: “Queste pietre parlano di libertà”

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Le storie partigiane della Circoscrizione 4 rivivono grazie ai QR code

Da oggi le storie partigiane della Circoscrizione 4 rivivranno grazie a speciali QR code posizionati su circa 12 lapidi presenti sul territorio: inquadrandolo con il proprio smartphone sarà possibile, infatti, conoscere le vicende legate agli uomini e alle donne caduti durante la Resistenza. L'iniziativa è promossa dallo stesso ente decentrato in collaborazione con il Comitato Resistenza Colle del Lys, la sezione “Martiri del Martinetto” dell'ANPI e l'ANPI Provinciale di Torino.

Boeti (ANPI): “Queste lapidi parlano di libertà”

Il primo codice è stato posizionato questa mattina sulla lapide in ricordo di Luciano Domenico (nell'aiuola all'angolo tra via San Donato e via Martinetto, ndr), staffetta partigiana 11enne uccisa dai fascisti nel 1945, alla presenza di alcune classi delle scuole del territorio: “Queste lapidi - ha sottolineato il presidente di ANPI Torino Nino Boeti – possono essere fatte di pietra, di marmo o di cemento ma tutte parlano di libertà: i partigiani e le partigiane, con la lotta al nazifascismo, hanno dato la propria vita affinché l'Italia diventasse una nazione libera e democratica”.

La storia di Luciano Domenico

La storia di Luciano Domenico è particolarmente significativa perché accaduta a un bambino: “Aveva – si legge sul sito dell'ANPI - soltanto undici anni e si trovava, con un gruppo di partigiani, in un cascinale nelle campagne di Givoletto, quando l'edificio fu circondato dai repubblichini. Ne sortì, alle prime luci del giorno, un conflitto a fuoco, che durò sino a che i partigiani non ebbero finito le munizioni”.

Il comandante del gruppo, gravemente ferito, disse allora al bambino di sventolare una bandiera bianca in segno di resa. Luciano non aveva di bianco null'altro che la sua maglietta. Se la tolse e cominciò a sventolarla. Fu abbattuto da una raffica di mitra. Dopo la tragica morte del bambino, i partigiani sopravvissuti allo scontro, ricordando Luciano Domenico, ne parlavano come di 'Undici' e ricordavano quel combattimento come quello di 'Undici, maglietta e bandiera bianca'”.

Marco Berton

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