Un enorme murales inno all'inclusività, che non ha mancato di scatenare le polemiche da parte di qualcuno (che si chiedeva perché non l'immagine di una bimba ucraina invece che di una ragazza originaria del Senegal), campeggia da domenica in piazza Camandona a Nichelino: è il murales opera di Giulio Rosk, l'artista che aveva dedicato una gigantografia a Falcone e Borsellino a Palermo.
L'iniziativa nel quadro del progetto Nichelino Urban Lab
L'immagine di Rejoice, bambina originaria dell'Africa, è il simbolo della street art voluta dall'assessore Fiodor Verzola, che ha lanciato da tempo il progetto Nichelino Urban Lab, cui si è affiancato di recente Nichelino Lights Up: "Rappresenta la nostra comunità: su una sola parete inclusività, Nichelino città di cultura, il forte legame con Stupinigi e l'agricoltura del territorio", ha dichiarato il sindaco Giampiero Tolardo, che ha voluto ringraziare Giulio Rosk per aver portato una sua opera nella città.
"Questo progetto, quello di coloriamo la città, unisce e affida ai muri di Nichelino messaggi di fondamentale importanza", ha sottolineato Verzola. "Affianchiamo opere d'arte di professionisti giovani, mostrando la loro idea di espressione attraverso il disegno e i colori. L'obiettivo è portare Nichelino nella street art mapping internazionale".
Verzola: "Restituito alla città opera d'arte senza prezzo"
E a chi ha attaccato questa scelta, l'assessore nichelinese replica prontamente: "Le polemiche stanno a zero, abbiamo restituito alla città un’opera d’arte senza prezzo e senza tempo. Continuo a guardare negli occhi questa bambina e, come rapito, non riesco a smettere di restituirle un sorriso sincero e incondizionato. Occhi dipinti nel cielo più azzurro di Nichelino che ci parlano di inclusione, di tradizione, di territorio e futuro. Il nostro mondo va inevitabilmente verso la multiculturalità ed è un fatto che non viene accettato solo da chi non vuole vedere".