Il Museo della Frutta "Francesco Garnier Valletti" di via Pietro Giuria è una realtà troppo poco conosciuta, ma per valorizzarla occorre un piano integrato con i musei scientifici Unito, una comunicazione ad hoc, ma soprattutto serve personale che lo possa tenere aperto.
E’ in sintesi quanto presentato nell’ordine del giorno a firma del coordinatore Enrico Foietta e che si rivolge direttamente all’assessora Rosanna Purchia. Si chiede nello specifico di aggiungere una figura che possa aiutare nella gestione delle aperture al pubblico: “un numero sufficiente di personale a garantire orari di apertura più estesi, in attesa di un piano integrato di rilancio insieme ai limitrofi musei scientifici di UniTo - come si legge nell'ordine del giorno -. Infine, si richiede anche uno sforzo alla Circoscrizione e alla Città per la comunicazione e divulgazione delle collezioni, oltre che per le attività del Museo tramite la produzione di manifesti, volantini e collaborazioni per campagne online e sui social media”.
Inaugurato nel 2007, il Museo civico è un forse un unicum nel panorama culturale e mussale italiano. Presenta una collezione estremamente ricca e interessante che si presta a tematiche contemporanee di carattere ambientale e legate alla biodiversità in linea con Agenda 2030 e linee guida europee. All’interno in particolare si trova una preziosa collezione pomologica di centinaia di frutti (mele, pere, pesche, albicocche, susine) foggiati a fine ‘800 dal maestro Francesco Garnier Valletti, di proprietà dell’ex Sezione operativa torinese dell'Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante di via Ormea 47.