Economia e lavoro - 18 gennaio 2022, 18:14

La protesta dei magazzinieri Zara: “Dal 31 gennaio non lavoreremo più per loro”

Una decina di persone in presidio davanti al negozio di abbigliamento. I Si Cobas: “I lavoratori non sono in saldo”

La protesta dei magazzinieri Zara: “Dal 31 gennaio non lavoreremo più per loro”

Un gruppo di magazzinieri, riuniti sotto la bandiera sindacale Si Cobas, si é ritrovato nel pomeriggio di oggi, martedì 18 gennaio, davanti all’ingresso di Zara, in via Roma, per protestare contro la decisione della multinazionale spagnola di rinunciare, a partire dal 31 gennaio, a una decina di lavoratori, che nel recente passato avevano firmato un accordo con la catena di abbigliamento, passando alle dipendenze dell’agenzia interinale Manpower.

Sostituzione con lavoratori ancora più precari

Zara intende sostituirli con lavoratori ancora più precari - si legge nel volantino diffuso dai Si Coboas- per abbassare il costo del lavoro e aumentare il profitto”.
Tutti noi - spiegano due magazzinieri - abbiamo moglie e almeno due figli, dopo questa notizia non sappiamo davvero cosa pensare. Lavoriamo per Zara da quindici anni, ci hanno detto che potevamo continuare a lavorare per loro trasferendoci in altre città, ma spostarsi è difficile e non capiamo perché non possiamo stare qui, dove il nostro lavoro é necessario, basterebbe farlo fare a noi e non ad altri precari”.

Timori di licenziamento

Il 31 gennaio si conclude la collaborazione con Zara e i dieci lavoratori resteranno “sotto” Manpower, ma senza la certezza di un impiego fisso. “Ci hanno spiegato che per sei mesi frequenteremo un corso di formazione guadagnando 800 euro lordi, dopo temiamo il licenziamento”.