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Attualità | 27 dicembre 2021, 07:00

V-Day, un anno dopo. Il bilancio di Di Perri: "E' ora di aggiornare il vaccino" (VIDEO)

Il virologo dell'Amedeo di Savoia: "Spero che dopo la quarta o quinta vaccinazione si possa uscire dall'emergenza"

giovanni di perri

V-Day, un anno dopo. Il bilancio di Di Perri: "E' ora di aggiornare il vaccino"

E' passato un anno dal primo vaccino inoculato in Piemonte. Era infatti il 27 dicembre 2020 quando il professor Giovanni Di Perri, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Amedeo di Savoia, riceveva la prima dose somministrata nella regione.

365 giorni dopo

365 giorni dopo il V-Day è lo stesso virologo a redarre un bilancio del percorso che ha portato i cittadini piemontesi a riacquistare la libertà, a tornare a vivere, ma che nelle ultime settimane ha evidenziato qualche falla: "Avremmo tutti sperato di poter disporre di un vaccino la cui efficacia sarebbe stata maggiore e più duratura. E' un vaccino che perde consistenza protettiva, in particolare nel frenare la circolazione del virus. Ma la protezione del vaccinato è importante per quanto riguarda la riduzione del rischio di finire in ospedale".

"Occorre aggiornare il vaccino"

Da qui la suggestione lanciata da Di Perri: "Purtroppo, dopo un anno, credo sia venuto il momento di riformulare il vaccino. Aggiornarlo".

"La direzione - racconta il virologo - è quella di andare verso un vaccino più vicino alle varianti che stanno circolando, in particolare alla Omicron. Un po' come le influenze, che vengono aggiornate ogni anno. Ora è il caso di aggiornarlo".

"Quarta dose con un vaccino rinnovato"

La soluzione non è quindi Novavax, il nuovo vaccino sul mercato nei primi mesi del 2022: "Benvenuto Novavax, un vaccino proteico che potrebbe ridurre il sospetto di chi non si è vaccinato, ma è stato costruito sul "vecchio" virus e non ci dà nulla in più rispetto a questa variante. Spero che la quarta o quinta vaccinazione, che spero possano essere l'ultima fase del periodo emergenziale, si cominci a farla con un vaccino rinnovato", dichiara Di Perri.

Nessun nuovo lockdown

L'innalzamento dei contagi rischia quindi di far ripiombare il Piemonte e l'Italia in lockdown? "Credo di no, ma bisogna vedere quali conseguenze avrà la Omicron - conclude il professor Di Perri - I vaccinati con tre dosi hanno comunque molta protezione, ma può darsi che ci sarà una maggiore differenziazione tra chi è vaccinato e chi invece continuerà a rinunciare alla vaccinazione. E' doveroso nei confronti dell'economia, degli sforzi che abbiamo fatto e dei benefici che abbiamo ottenuto con grande fatica".

Andrea Parisotto

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