Attualità - 27 ottobre 2021, 10:26

Corso Grosseto, i commercianti invocano la fine dei lavori: "Qui è dura anche solo sopravvivere"

Cantiere aperto a tutti gli effetti. I proprietari dei pochi negozi rimasti: "Lavoro arduo per Lo Russo e il suo team, in una zona che ha perso la pazienza"

Corso Grosseto, i commercianti invocano la fine dei lavori: "E' dura anche sopravvivere"

Tante serrande abbassate, il movimento centellinato tra i marciapiedi. Un clima quasi spettrale emerge dal tratto di Corso Grosseto che si incontra con via Lanzo e Corso Potenza. I lavori continuano, così come gli appelli dei commercianti, stufi del reiterarsi di promesse non mantenute. "Siamo stufi di dover pensare soltanto a sopravvivere".

“Per colpa del cantiere, apertura rinviata a data da destinarsi”

Dopo aver coltivato tante illusioni, adesso diventa difficile concedere fiducia alla politica, compresa la nuova Amministrazione. “Per colpa del cantiere, l’apertura del negozio è rimandata a data da destinarsi” recita un cartello affisso a una vetrata di un fruttivendolo. La sopravvivenza arriva fino a un certo punto. Perché in molti casi si è superato il limite. I lavori per la creazione del collegamento ferroviario tra la Torino-Ceres e il passante di recente realizzazione, si stanno protraendo più del dovuto. I tre anni promessi sono diventati quattro e per chi lavora in queste zone lo spettro di un altro rinvio non sarebbe una sorpresa.

"La differenza con Milano è evidente"

La zona per un panettiere è lo specchio di una città che peggiora sempre di più: “Si nota la differenza con Milano”. I negozianti chiedono un aiuto concreto al nuovo inquilino di piazza Palazzo di Città e alla sua Giunta. “Dovrebbero esserci degli incentivi, perché comunque continuiamo a pagare tasse su tasse e c’è chi non riesce a sopportare un carico del genere”, aggiunge il panettiere: “A chi conviene far cessare le attività? Se si crea desertificazione, automaticamente si manifesta degrado e delinquenza”.

"La gente non può neppure più parcheggiare"

Da tempo stiamo tirando la cinghia. Sono anni che facciamo richieste, ma a nessuno interessa di noi piccoli” lamenta la proprietaria di un lavasecco. Difficile essere ottimisti quando i ricavi diminuiscono continuamente. Un fenomeno frutto di una viabilità che rende difficilmente raggiungibile la zona e rende poco invitante per i consumatori fare acquisti: “Ogni tot ci sono delle deviazioni. La gente non può neanche fermarsi a parcheggiare”.

Fatturato crollato del 60%

Una situazione che ha portato un ferramenta a cambiare l'approccio all’attività: "Abbiamo dovuto individuare i momenti di maggiore flusso delle persone per tenere il negozio aperto. Bisogna in qualche modo adattarsi. Chiedo al nuovo sindaco di far velocizzare al massimo i lavori, non pretendo miracoli”. Qualche metro più avanti c’è chi lavora con gli impianti elettrici. “Da quando ci sono i lavori, il fatturato è calato almeno del 60%”. Ad una situazione già difficile si è aggiunta la pandemia, che ha reso tutto ancora più complicato. La proprietaria di un negozio di riparazione di orologi non si fa tante illusioni: “Ci promettono la fine dei lavori a ottobre, poi slittano a dicembre. Ma son sicura che la situazione si protrarrà per un bel po’ nel 2022. Ma noi le tasse le dobbiamo comunque pagare e non è giusto. Vorrei che Lo Russo fosse un uomo serio, in grado di mantenere le promesse”.

"Non cambierà nulla nel breve periodo"

La fiducia nella politica, come testimoniato dall’alto tasso di astensionismo alle urne, è ai minimi storici. “Sono tanto delusa, per questo non ho neanche votato per il sindaco. Non credo che le cose cambieranno a breve”, dichiara la proprietaria di un negozio di cartucce per stampanti. Rassegnato il titolare di un bar: “Dico solo che il mio locale vale meno della metà di quando l’ho acquistato vent’anni fa”.