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Economia e lavoro | 15 settembre 2021, 18:36

Futuro dell'automotive: Mirafiori e Grugliasco guardano con preoccupazione al destino di Sevel

Riduzione di turni ed esuberi per lo stabilimento abruzzese, bloccato dalla carenza di microchip: 900 posti a rischio, ma gli scricchiolii potrebbero coinvolgere anche le altre fabbriche italiane. Intanto nei prossimi giorni convegni a Torino per Fismic e Fim

catena di montaggio

Anche Mirafiori e Grugliasco guardano con apprensione a quel che succede negli stabilimenti italiani di Stellantis

L'Abruzzo è piuttosto distante da Torino e dal Piemonte. Ma il panorama sul mondo dell'automotive rischia di essere simile in maniera preoccupante. Soprattutto per due stabilimenti come Mirafiori o l'Agap di Grugliasco (Maserati, ex Bertone), in cerca di rassicurazioni e novità sulla propria vocazione e sul proprio futuro a marchio Stellantis.

Bloccati da un microchip (e dalla sua assenza)

Ecco perché l'attualità dello stabilimento di Sevel (provincia di Chieti) lasciano brividi lungo la schiena anche in terra sabauda. L'azienda ha infatti comunicato che, a causa della carenza di semiconduttori (un chip specifico per la centralina Abs Bosch), dal 27 settembre sarà necessario ridurre i turni da 18 a 15, con un esubero di 900 lavoratori. "La situazione sta precipitando - dice Federico Uliano, segretario nazionale di Fim - e abbiamo sollecitato il Governo a convocare il tavolo su Stellantis. I presidente Draghi deve prendere in carico la situazione".

Una situazione che preoccupa anche Fiom: "La riduzione non è soltanto per mancanza di componenti - dicono i metalmeccanici Cgil - e siamo sempre più preoccupati per il futuro di lavoratori e lavoratrici Sevel. Esiste un problema di approvvigionamento, ma è altrettanto vero che il nuovo stabilimento di Gliwice, in Polonia, stia determinando anche nuove strategie da parte di Stellantis, come se si stesse sfruttando la congiuntura per riorganizzare le produzioni del Gruppo". 

E stessa lunghezza d'onda anche per Roberto Di Maulo (segretario generale Fismic Confsal): "Chiediamo al più presto l'intervento del Governo, chiediamo che il ministro Giancarlo Giorgetti convochi al più presto le parti sociali per un incontro in merito. Solo così le parole del ceo Stellantis di voler proteggere l'occupazione e i lavoratori passeranno dalle buone intenzioni ai fatti". Mentre Rocco Palombella e Gianluca Ficco, segretario generale Uilm e segretario nazionale responsabile del settore auto, giudicano "intollerabile l'inerzia del Ministero dello Sviluppo, che nonostante le ripetute sollecitazioni non si decide a convocare il tavolo".

Cosa succede in città?

Ma gli effetti di questa crisi di microchip e semiconduttori non colpisce soltanto Sevel e l'Abruzzo. Accanto all'ipotesi di una strategia di riorganizzazione più vasta, infatti, che può riguardare anche gli altri stabilimenti italiani del Gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa (Pomigliano e Melfi già ne sanno qualcosa), le carenze di furgoni (attesi da Sevel) per lavorare hanno già causato fermate a inizio settembre anche alle Costruzioni sperimentali dentro Mirafiori (dove sono distaccati un centinaio di lavoratori dell'Agap di Grugliasco).

Intanto, tra giovedì e venerdì saranno due gli appuntamenti nazionali sull'automotive ospitati a Torino. Giovedì mattina sarà Fismic a organizzare - presso l'hotel Majestic in corso Vittorio Emanuele II 54 - un evento sul tema delle quattro ruote per fare il punto su vari aspetti della potente transizione in atto, dei nuovi assetti e interventi derivanti dalla fusione Fca-Psa. Sarà presentata un'indagine condotta tra i lavoratori e a portare il proprio contributo saranno, tra gli altri, Tiziano Treu, ex ministro e oggi presidente del CNEL, Pietro de Biasi, responsabile delle Relazioni Industriali Stellantis, Massimo Richetti, responsabile delle Relazioni Sindacali Unione Industriale Torino e docenti universitari.

Venerdì mattina, invece, negli spazi dell'Ilo (via Maestri del Lavoro), sarà la Fim Cisl a organizzare il suo convegno sul futuro dell'automotive.

Massimiliano Sciullo

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