Attualità - 11 luglio 2021, 10:40

Confesercenti e Circoscrizione 4 insieme per sviluppare il commercio di vicinato in via Cibrario e corso Telesio

Presentati i risultati del progetto “Territorio e impresa” con un'analisi dello stato dell'arte nei due importanti assi commerciali del territorio; obiettivo pianificare una strategia comune

La presentazione del progetto di Confesercenti e Circoscrizione IV

Durante questo anno e mezzo di pandemia uno dei settori più colpiti dalla crisi è stato quello del commercio di vicinato, fatto di piccoli negozi - molto spesso a conduzione familiare - che oltre a dare sostentamento a moltissime cittadine e cittadini rappresentano anche un presidio importantissimo per la tenuta del tessuto sociale. Per provare a sviluppare una strategia comune di sviluppo per il futuro, Confesercenti e Circoscrizione 4 hanno realizzato il progetto 'Territorio e impresa' analizzando l'attività in due assi fondamentali come via Cibrario (quartiere San Donato) e corso Telesio (Parella).

Il nucleo principale dell'iniziativa è costituito da un'indagine, realizzata attraverso la somministrazione di un questionario a 66 attività presenti sul territorio, sullo stato dell'arte nel periodo pre-Covid (fase 0), sull'organizzazione durante il primo lockdown (fase 1) e sulle possibili strategie per il futuro (fase 2) con un focus particolare sulla digitalizzazione: il 56% dei commercianti coinvolti ha dichiarato di vedere di buon occhio un gruppo di lavoro per progettare un nuovo modello di collaborazione commerciale intersettoriale.

Il periodo pre-Covid

Per quanto riguarda la prima parte di ricerca, alcuni dati interessanti toccano proprio l'aspetto della digitalizzazione: il 94% degli intervistati, infatti, utilizzava già in precedenza un sistema di pagamento POS, mentre il 59% offriva la possibilità di usare Satispay. Il 53% degli intervistati, inoltre, già prima del lockdown aveva a disposizione un sito web per la propria attività, dato rinforzato dall'85% di negozi presenti con un proprio profilo sui principali social network (Facebook, Instagram...). Le evidenze appena descritte calano drasticamente sulle vendite online e sulle consegne a domicilio, effettuate rispettivamente dal 14% e dal 41% del campione.

L'organizzazione durante il primo lockdown

Le risposte fornite sul periodo di lockdown confermano l'andamento generale: il 67% degli intervistati, infatti, ha affermato di aver subito una diminuzione del volume d'affari. A fronte di questa tendenza, il 63% ha però evidenziato l'organizzazione di un soddisfacente sistema di consegne a domicilio, l'82% non ha avuto problemi nella gestione delle prenotazioni e degli ordini e l'89% non ha avuto difficoltà nella gestione del trasporto per la consegna.

Lo sviluppo di strategie future

A fronte di queste premesse, i commercianti hanno però fatto intendere di voler continuare ad operare autonomamente senza organizzare delle strategie comuni: la maggior parte, infatti, ha affermato di non essere disponibile a investire in un'attività di marketing coordinata (66%), in una piattaforma web comune (58%), in un punto di ritiro in condivisione (68%), in un servizio di consegna in comune (59%) o in un magazzino in comune (94%).

I commenti

Secondo il direttore di Confesercenti Carlo Chiama, il piccolo commercio dovrà investire su determinati fattori: “Siamo convinti – ha commentato – che avrà un futuro se farà leva sul radicamento sul territorio, sul rapporto di fiducia instaurato con i consumatori e sui servizi offerti anche attraverso politiche pubbliche di sostegno all'innovazione e alla formazione: sono necessari i fondi europei e quelli del Pnrr, una parte significativa dovrà essere assegnata a imprese non delocalizzabili e in grado di creare tanti posti di lavoro”.

Gli esponenti della Circoscrizione 4 hanno confermato il proprio impegno in questa direzione: “Vogliamo capire - ha dichiarato il presidente Claudio Cerrato – come dare ai nostri esercenti i giusti strumenti per migliorare la loro resa sul territorio e come sviluppare gruppi di lavoro e iniziative in comune”. “Dobbiamo proteggere - ha aggiunto la coordinatrice al commercio Marianna Del Bianco – le nostre attività perché rappresentano un importante presidio sociale”.

Marco Berton