Il Pd, per bocca del Responsabile Enti Locali della Segreteria nazionale Francesco Boccia, ha fissato i paletti circa la scelta del futuro candidato sindaco per Torino: il Rettore Guido Saracco non è candidato, malgrado l'ampio consenso riscontrato dal recente sondaggio commissionato a Ipsos, mentre appare in salita la strada per un accordo con il M5S già al primo turno. Entro fine mese sarà sciolto il dubbio se ricorrere alle primarie, ma il sottolineare le "particolari condizioni del momento, complice la pandemia", lascia supporre che questa ipotesi abbia poche possibilità di concretizzarsi.
"La responsabilità di scegliere una Torino aperta"
Dopo aver ringraziato Paolo Furia (segretario regionale) e Mimmo Carretta (segretario metropolitano), Boccia ha parlato di un "confronto serrato e caratterizzato dalla passione con i rappresentanti locali. In assemblea nazionale faremo una sintesi dei tanti temi affrontati", ha spiegato l'ex ministro, che ha parlato degli incontri avuti con gli ex sindaci (Castellani, Chiamparino e Fassino) "per capire cosa può fare il Pd nel 2021, in un mondo e in una città profondamente cambiati rispetto al passato, ma che fa della mobilità sostenibile, della cultura e dello sviluppo argomenti".
"Se il sondaggio di Ipsos dice che il Pd nelle intenzioni di voto è il primo partito della città di Torino questo ci pone grosse responsabilità", ha aggiunto Boccia, che poi ha affrontato il tema del rapporto con il M5S. "Siamo consapevoli che bisogna allargare il campo e ampliare la cerchia del centrosinistra, ma senza dimenticare che ci sono dei problemi per creare un terreno comune con il partito che ha guidato la città in questi anni". Boccia ha detto di desiderare "una Torino integrata, europea, aperta, da contrapporre alla destra dei fili spinati", ha avuto parole di apprezzamento per Paolo Damilano, "ma il candidato è la sintesi delle forze che lo sostengono e noi abbiamo idee molto diverse da quelle di Salvini. Io la Torino con i fili spinati di Salvini e Meloni non la voglio".
Entro fine mese la decisione sulle primarie
"Decideremo con il segretario Enrico Letta, con Furia e con Carretta le modalità con cui sceglieremo il candidato sindaco. Lo faremo entro la fine di aprile, nei prossimi giorni capiremo se lo faremo attraverso il ricorso alle primarie o facendo sintesi con una scelta dei vertici politici", ha spiegato Boccia. "Se le primarie risulteranno superflue e sarà individuato il candidato in un tempo molto breve, vuol dire che ci sarà stata la necessaria sintesi, altrimenti siamo pronti per primarie miste, con i gazebo e con l'ausilio di una piattaforma tecnologica già predisposta - complice la pandemia - tanto che a Roma le consultazioni sono state fissate per il 20 giugno. Mancano cinque mesi al voto, non dimentichiamolo".
"Saracco non è candidato"
Nel momento in cui Boccia ha parlato dei nomi degli aspiranti candidati a sindaco - Stefano Lo Russo, Gianna Pentenero ed Enzo Lavolta - il discorso è finito sul Rettore del Politecnico, il "migliore" secondo Ipsos.
"Guido Saracco era presente nel sondaggio anche per la rilevanza del nome, ma non va tirato per la giacca. Ad oggi non c'è una sua disponibilità e non è opportuno a questo punto coinvolgerlo dentro queste dinamiche", ha spiegato Boccia, escludendo di fatto questa ipotesi, al pari di quella legata all'ex ct della nazionale di volley Mauro Berruto: "E' appena entrato nella segreteria nazionale del partito".
I rapporti con il M5S
"Ho incontrato Chiara Appendino", ammette Boccia, "ho un buon rapporto con lei, vorrei lavorare con lei, con Conte e con altri per un campo molto largo in vista del 2023 (le elezioni politiche, ndr) ma sui territori le alleanze si costruiscono sui temi, sui progetti. A Torino questo percorso deve essere fatto in più tappe, ma questo dipende anche dal M5S, non solo dal Pd. Se queste tappe si potranno accorciare bene, ma in questi cinque anni ci sono stati punti di contatto ma anche molte frizioni e molte divergenze", ha fatto notare l'ex ministro.
"Il candidato o la candidata delle coalizione non deve comandare, ma guidare, se no faremo come la destra", ha tenuto a precisare. "Serve un partito unito, pronto a sedersi al tavolo con chiunque ma per parlare di temi e di scelte. C'è tutto il tempo, si voterà tra cinque mesi. Il messaggio è portare le istanze degli ultimi al governo della città, come deve fare una sinistra moderna, che non dimentica l'importanza dell'Europa e di certi valori", ha detto ancora Boccia. "Accordo col M5S al primo turno? Bisogna essere allineati sulla stessa visione della politica cittadina, loro hanno ancora tabù con la città su alcuni temi, per questo dico che è meglio approcciarsi ad una allenza superando i tabù e non prima".
Ripetere l'esperienza dell'Ulivo
"L'allenza non bisogna farla a tutti i costi, meglio essere chiari subito e non ambigui", ha detto con chiarezza Boccia a proposito del rapporto con il M5S. "Il Pd è in grado di vincere le campagne elettorali anche da solo, aprendosi dopo, ma per fare un accordo subito i nodi vanno sciolti prima. Cosa ne pensa il M5S su un tema come l'alta velocità, per esempio? Per arrivare ad una sintesi magari servirà il primo turno per capire come relazionarsi, intanto la nostra coalizione parte con la sua idea di una Torino diversa da quella dei fili spinati pensata dal centrodestra".
"Io sono per un campo progressista il più ampio possibile, che comprende anche il M5S, ma sui territori si fanno ragionamenti più complessi rispetto al livello nazionale. Dobbiamo fare come con l'Ulivo nel 1995, pur con tutte le differenze del caso di una realtà profondamente mutata, ma noi parliamo ad una comunità ampia", ha concluso Boccia. "Guai a nascondere i problemi come si nasconde la polvere sotto il tappeto, evitiamo le ambiguità della destra: bisogna essere chiari e creare una coalizione unita, magari certe cose matureranno tra qualche mese".
Versaci: "Il M5S deve proporre qualcosa di alternativo"
"Il PD continua a fare muro sulla possibile alleanza in vista delle amministrative", ha dichiarato l'ex presidente del Consiglio comunale di Torino Fabio Versaci. "Ora il Movimento 5 Stelle ha il dovere di proporre qualcosa di alternativo al centrosinistra e al centrodestra, che in questi anni ci hanno sempre criticato aspramente sul come abbiamo amministrato".
"Si può creare qualcosa aprendosi non per forza ai partiti tradizionali, abbiamo il dovere di portare avanti le molte cose che questa Amministrazione ha fatto", ha concluso Versaci. "Rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti con orgoglio, raccontando alla città quanto di importante è stato fatto".
Moderati: "Fare in fretta". I Radicali insistono per le primarie
"Ringraziamo l'Onorevole Boccia per l'impegno. Comprendiamo, come Moderati, la volontà del Partito Democratico di allargare la coalizione: invitiamo tuttavia a fare attenzione a non perdere, in questo sforzo, parti storiche e leali della coalizione stessa. Il candidato Sindaco deve essere scelto in tempi brevi: il nome scelto dovrà vincere contro un avversario ostico come Damilano e arrivare a governare la Città", hanno dichiarato in una nota il leader nazionale Mimmo Portas, il capogruppo in Regione Silvio Magliano e la segretaria cittadina Carlotta Salerno.
Oggi Massimiliano Iervolino e Igor Boni (segretario e presidente di Radicali Italiani) hanno incontrato a Roma il segretario del Pd Letta: "Ho ribadito quel che vado dicendo da tempo, che le primarie sono un'opportunità democratica e non un limite - ha dichiarato Boni - Letta ha ribadito in linea generale il suo favore per questo metodo di selezione dei candidati, sottolineando come Torino non possa progettare una nuova era di crescita, di rilancio e di ripresa con chi in questi 5 anni ha percorso una strada sbagliata".