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Scuola e formazione | 23 febbraio 2021, 07:15

Il Politecnico diventa sartoria: col 2021 la formazione dei nuovi ingegneri sarà "su misura" [VIDEO]

Saracco: "La sfida è cambiare il modello didattico, pensare in maniera più ampia, perché il mondo e le imprese stanno cambiando". E sui progetti edilizi: "Pronti a partire, arriveranno 80-100 milioni". Resta l'incognita Dad

Saracco: "La sfida è cambiare il modello didattico"

Saracco: "La sfida è cambiare il modello didattico"

"Quando ero a scuola, avevo grande paura dei compiti in classe e dei miei genitori, perché le fonti di informazione e i punti di riferimento erano ristretti. E avevo ambizioni semplici. Se guardo mio figlio, oggi, è tutto diverso: dobbiamo per forza cambiare, per essere più efficaci. Dobbiamo alimentare la capacità di pensare". Basta una frase di Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino, a sintetizzare le sfide del presente e del futuro per il mondo dell'università. Del Poli, ma non solo.

La missione di ri-pensare un mondo ormai secolare scandirà la Cerimonia di Inaugurazione dell'anno accademico 2020-2021. Un'inaugurazione come non se ne ricordano, in tempi recenti. Anche il Politecnico di Torino guarda al futuro, ma lo fa avendo in testa e negli occhi una stagione senza precedenti, purtroppo nel suo significato peggiore. Programma i prossimi 12 mesi, in coda però a un altro anno che invece, partito sotto i normali auspici, ha dovuto inginocchiarsi, poi rialzarsi e infine adattarsi alle condizioni straordinarie di questi tempi.

"La cerimonia si terrà il 24 febbraio e sarà l'occasione per verificare lo stato d'avanzamento del nostro piano strategico - dice il preside del Politecnico, Guido Saracco - cioè l'impatto che le nostre attività e le nostre competenze hanno sul territorio, sia per attrarre talenti, sia soprattutto per attirare nuove imprese e nuovi posti di lavoro". Una cerimonia cui saranno presenti anche l'ex ministro all'Università, Gaetano Manfredi e Alison James, docente di Winchester, che terrà una lectio magistralis. 

La didattica si fa creativa

La professoressa James parlerà di didattica creativa. E non è un caso. Sono infatti soprattutto i processi di formazione che stanno cambiando e che quindi vanno verificati e messi a punto, anche dal Politecnico. "Stanno mutando i punti di riferimento per i nostri giovani, rispetto a quando eravamo noi adolescenti e dovevano compiere delle scelte - prosegue Saracco -. Dobbiamo modificare il nostro modo di formare i ragazzi che diventeranno professionisti, una volta laureati. Bisogna fare riflessioni a cui non eravamo più abituati, bisogna fare delle riflessioni".

Resta forte la convinzione di dover mescolare alla competenze tecnico scientifiche "anche quelle umanistiche, il pensiero che permetta di imbracciare un tipo di rotta più ampio. Gli studenti delle triennali dovranno confrontarsi in gruppo con le sfide dell'umanità, accompagnati da un tecnologo, ma anche da un esperto di scienze umane. Salute, ambiente, sostenibilità energetica e impatto ambientale, per dirne alcuni. Serve una creatività diversa, rispetto al passato, altrimenti sarebbe limitante". 

Un esempio è quello delle tecnologie green. "Non esiste un ingegnere specifico per quest'ambito, ma sarà senza dubbio uno degli snodi del futuro, con miliardi di risorse che saranno destinate a temi di questo genere. Abbiamo bisogno di specialisti che sappiano connettere competenze e discipline diverse. Creiamo ponti e non barriere". "A questo obiettivo - sottolinea Saracco - dobbiamo molto proprio Manfredi, che tra i suoi ultimi atti ha aumentato la flessibilità dei percorsi formativi".

I numeri del Politecnico: 6 studenti su 10 arrivano da lontano

I numeri parlano di 36mila studenti (il 61% dei quali arriva da fuori regione se non addirittura dall'estero), mentre sono 50 i corsi tra primo e secondo livello di formazione e 16 i corsi di dottorato per quasi mille dottorandi (in forte crescita rispetto al 2020).

E sul fronte delle risorse sono 95 i milioni di euro ricevuti per 248 progetti inseriti nel programma europeo Horizon 2020.  Il "frutto" (ma soltanto uno dei) è costituito da 939 brevetti depositati e 62 spin off costituiti.

"Alcuni studenti particolarmente motivati potranno fare da apripista su percorsi particolari, anche nei passaggi magistrali, ritagliato sulle capacità dei singoli individui, che saranno accompagnati da mentori. Vogliamo sviluppare le sue attitudini personali, contenute nei suoi cromosomi: faremo il bene suo e della società. Cominceremo dall'Alta scuola politecnica, cui partecipiamo insieme al Politecnico di Milano".

L'effetto dad tra gli ingegneri:"Siamo cresciuti, soprattutto all'estero. Ora ci diano certezze"

Sul fronte Dad, invece, sempre i numeri raccontano (già a ottobre) di 25mila utenti medi collegati al giorno, mentre a giugno erano 18mila. Dai 500 esami sostenuti online ad aprile si è passati. 1000-3000 di settembre, fino a 5-7000 a gennaio 2021. E non si tornerà indietro, Covid o meno. "Ci siamo ritrovati con un intero anno accademico tutto registrato, che si rivela uno strumento favoloso - dice Saracco -. Abbiamo imparato a usare tecnologie nuove e che permettono anche di unire gruppi di lavoro ai quattro angoli del mondo, magari disegnando sullo stesso foglio. Dovremo tenere presente tutto questo e faremo sempre meglio, intanto riflettiamo su cosa succederà dopo, ma almeno il prossimo semestre dovrà rimanere a dimensione mista. Poi vedremo, anche pensando agli studenti stranieri: attendiamo di capire se ci saranno deroghe per organizzare tutto il prossimo anno accademico".

"Spero che sulla pandemia si possa avere una previsione affidabile - sottolinea -, ma in ogni caso è meglio saperlo per tempo. Questi strumenti ci hanno permesso non solo di non calare, ma anche di crescere a livello di internazionalizzazione. Spero che almeno per gli stranieri si possano dare ancora esami a distanza".

Grandi progetti per il futuro, a partire dal 2021: in arrivo 80-100 milioni di euro

Città della manifattura a Mirafiori, Città dell'Aerospazio in corso Marche. Ma anche il distretto digitale di corso Duca degli Abruzzi, il Parco dell'economia circolare e transizione energetica a Envipark (in via Livorno) e il Campus del Valentino per patrimonio e rigenerazione urbana. Sono tante le partire aperte, che nell'immediato futuro dovranno muovere passi avanti. "Il 2021 sarà l'anno della svolta - assicura Saracco -. Anche perché abbiamo verificato tutte le forme di finanziamento di Regione (30), Governo (20), Camera di Commercio (5) e altre fonti come la Fondazione Cottino, oltre a quelle proprie, riceveremo 80-100 milioni di euro. Non dovremo accendere mutui per la prima volta dopo molto tempo".

"Ci vorranno alcuni anni per costruire materialmente le infrastrutture, ma intanto possiamo mettere in piedi una governance per mettere subito a disposizione i servizi per le imprese. Siamo sicuri di arrivare, quindi partiamo".

Sulla gigafactory di Scarmagno, "abbiamo tutte le risorse e le competenze: siamo alla finestra, ma se il progetto si realizzerà siamo pronti a esserci".

Massimiliano Sciullo

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