Il principio di incendio avvenuto domenica pomeriggio in un locale di Borgo Dora ha riacceso gli animi della dialettica tra favorevoli e contrari al progetto di pedonalizzazione sperimentale e alle sue ricadute sul quartiere.
A provare a ragionare sulle possibili soluzioni è il consigliere comunale Aldo Curatella di Azione, autore di un sopralluogo in prima persona dopo la richiesta di comunicazioni urgenti presentata lunedì in Sala Rossa.
Secondo Curatella, il problema risiederebbe nella progettazione iniziale: "A essere in discussione - ha dichiarato - non è l'ottica della pedonalizzazione quanto, piuttosto, la carenza di coinvolgimento dei cittadini e la mancanza di valutazioni tecniche sulle vie d'accesso, già segnalata a settembre 2020".
Durante il sopralluogo sono state visionate proprio le strade che avrebbero percorso i vigili del fuoco per tentare di accedere al locale dove si è verificato il fatto: "Arrivando da via Mameli angolo piazza della Repubblica - ha proseguito - le fioriere e il cartello stradale dell'area pedonale fanno mancare i 13 metri di raggio di curvatura minimo richiesto ai mezzi di soccorso. Domenica, la presenza dei banchi del Gran Balon ha ridotto notevolmente anche la larghezza minima di 3 metri".
Curatella ha poi aggiunto: "Lo stesso discorso vale per l'incrocio tra via Cottolengo, via Lanino e via Cagliero: un'autoscala non riuscirebbe a passare e in caso di incendi ai piani alti i problemi sarebbero notevoli; se i mezzi sono costretti a fare manovra per girare significa che gli accessi non sono a norma, mentre la corsia di emergenza di via Andreis è costantemente occupata dai contenitori della raccolta differenziata porta a porta".
La richiesta, in definitiva, è quella di intervenire per migliorare l'accessibilità al borgo: "Occorre - ha concluso in consigliere di Azione - una progettualità condivisa che permetta di risolvere queste situazioni: a proposito, ho chiesto formalmente il verbale dell'intervento di domenica ai vigili del fuoco, oltre a un sopralluogo congiunto per garantire un accesso in sicurezza".
"Una soluzione possibile sarebbe quella di installare i dissuasori elettronici, che però richiedono un investimento molto oneroso, e spostare gli archetti porta-bici situati in via Borgo Dora e via San Simone di lato anziché a centro strada".