Scuola e formazione - 17 luglio 2020, 17:00

Scuola, il rientro in aula a settembre verrà regolato da un software: il progetto è della Fondazione Agnelli

L'idea è aiutare i dirigenti a organizzare lezioni, percorsi e flussi di studenti simulando le specifiche di ogni istituto (numero di alunni, aule, spazi disponibili) in modo da rispettare le distanze di sicurezza anti-Covid

Il rientro a scuola degli studenti a settembre sarà regolato da un software. O, meglio, da una piattaforma informatica, chiamata “Spazio alla Scuola”, capace di ottimizzare i flussi delle persone e gli spazi disponibili rispettando i protocolli di sicurezza anti-Covid. Il progetto è firmato dalla Fondazione Agnelli, insieme a Bim Group del Politecnico di Milano e all'Università di Torino.

La piattaforma “Spazio alla Scuola” è gratuita e si rivolge direttamente ai dirigenti scolastici, offrendo loro un supporto importante per preparare la ripresa delle attività didattiche ripensando in modo intelligente gli spazi interni alle aule e i percorsi che dovranno seguire i flussi degli studenti in entrata e in uscita.

In particolare, i dirigenti possono inserire i dati della propria scuola sul software, come il numero di aule, la disposizione, gli arredi presenti, il numero degli studenti ecc. A quel punto la piattaforma creerà una simulazione degli spazi e suggerirà come riorganizzarli e gestirli, ottimizzandoli tenendo conto della capienza e delle distanze minime di sicurezza. Anche sfruttando “spazi alternativi” alle aule: si pensa per esempio a corridoi, palestre, aree comuni finora sottoutilizzate.

“Si tratta di una risorsa in più per rientrare a scuola a settembre in sicurezza”, spiega il presidente della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, “può servire dunque anche a programmare scaglionamenti di ingresso e uscita degli studenti e delle classi, sempre garantendo le distanze interpersonali e evitando assembramenti”.

Ora che il software è pronto e sperimentato, Fondazione Agnelli punterà a presentarlo alle scuole: a ogni istituto verrà inviata una mail per proporre la piattaforma. "Poi - aggiunge ancora Gavosto - speriamo nel passaparola e nella diffusione della notizia sui media. Speriamo siano le scuole stesse a voler utilizzare la piattaforma come supporto e aiuto in vista del prossimo anno scolastico".

Daniele Angi