“Oggi ci ha lasciato Lamberto Tarantino, anima e cuore del Cecchi Point”: con queste parole l'hub multiculturale del quartiere Aurora ha annunciato ieri la scomparsa di uno dei suoi collaboratori storici.
Tarantino, per tutti “Tara”, non è stato soltanto un custode della struttura ma anche, e da moltissimi anni, motore pulsante di moltissime iniziative: “La nostra riconoscenza nei suoi confronti - ha dichiarato Davide Paglia, presidente dell'associazione Il Campanile, ente gestore del Cecchi – è infinita perché ha dato tutto, sia al quartiere che alla comunità: oltre a essere membro dello staff, mastro di chiavi e responsabile della gestione delle sale, infatti, ha dato una mano a tutte le attività da Telethon a Banco Alimentare, sempre in prima linea per le persone bisognose”.
L'affetto di amici, conoscenti e colleghi era totale anche per via di una personalità in grado di renderlo un personaggio unico: “La sua voce roca e tonante - ha proseguito Paglia – si sentiva in tutto il cortile e il suo carattere sanguigno l'ha reso benvoluto e amato da tutti; spesso le sue serate finivano tardi, al nostro ristorante. Il suo impegno si è anche manifestato come presidente di un'associazione, ribattezzata amichevolmente Cecchi Boys, attiva nell'organizzazione di iniziative rivolte ad anziani. Una volta passata questa emergenza troveremo il modo di ricordarlo come merita”.
Anche le istituzioni si sono unite per commemorare “Tara”: “Era – ha commentato l'assessore ai diritti della Città di Torino Marco Giusta - lo spirito più giovane del Cecchi: c'è stato da sempre e ricordo che per un lungo periodo, per me, la faccia del Cecchi era sempre la sua. Grazie a lui sono sempre tornato in ufficio con una nuova idea, un impegno a renderla concreta, un problema da risolvere e una risorsa in più da restituire ai giovani: mancheranno a molti le sue parole e le sue pacche sulla schiena”.
“Ci siamo conosciuti - ha aggiunto il presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri – nel 2005 alle primarie, per poi passare quindici anni insieme con i mitici Cecchi Boys: il suo impegno sociale era praticato sul campo, non solo a parole”.