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Eventi | 05 febbraio 2020, 16:28

'Blockchains for social good’, la città in finale con un progetto dell’Università

Torino compete con altri 22 candidati per uno dei 5 premi da 1 milione di Euro

'Blockchains for social good’, la città in finale con un progetto dell’Università

Oggi, mercoledì 5 febbraio 2020, all’Open Incet la Vicesindaca di Torino Sonia Schellino, il Delegato del Rettore dell’Università di Torino alla Comunicazione Cristopher Cepernich, l’Assessore all’Innovazione della Città di Torino Marco Pironti e il Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino Guido Boella hanno lanciato la candidatura di Torino alla finale europea di EIC Horizon Prize ‘Blockchains for social good’, con il progetto CommonsHood, realizzato dall’Università di Torino. Il premio, assegnato dalla Commissione Europea, ha l’obiettivo di sviluppare soluzioni alle sfide dell’innovazione sociale attraverso l’utilizzo della tecnologia di contabilità distribuita (Distributed Ledger Technology DLT). 

Torino compete con altri 22 candidati per uno dei 5 premi da 1 milione di EuroCommonsHood è una app portafoglio che permette di creare e scambiare gettoni digitali, i token, in ambiente Blockchain, la struttura tecnologica alla base delle criptovalute. Questi gettoni digitali possono essere sia degli strumenti finanziari locali per sostenere servizi gestiti da cittadini o da organizzazioni, come ad esempio proposte di crowdfunding, strumenti di marketing come le tessere prepagatecashbackgruppi d’acquistotessere punti e buoni sconto, ma anche monete complementari vere e proprie. Lo scopo del progetto è quello di offrire alla comunità una piattaforma Blockchain per sostenere l’economia locale.

Durante la giornata sono state presentate le diverse sperimentazioni del progetto CommonsHood, a partire dalla distribuzione, tramite l’app portafoglio, di quasi 400.000 € del progetto Reti di acquisto Solidale del Piano Inclusione Sociale a circa 1.000 famiglie in difficoltà. Il progetto è stato sviluppato dall’Università di Torino assieme ai cittadini dei patti di collaborazione nati dal regolamento beni comuni nell’ambito del piano inclusione sociale, alla rete delle case del quartiere, al mondo del volontariato di VOL.TO (Volontariato Torino), a istituzioni come ASCOM e VisitPiemonte, nonché alcune realtà della solidarietà ad Atene, in Grecia.

L’evento inoltre è stata l’occasione per esporre tutti i progetti Europei e Regionali che hanno finanziato l’Università nello sviluppo di tecnologie Blockchain (Co-CityCO3ge.CO, BlincPinin e Tech4Milk), nonché esperienze imprenditoriali sulla Blockchain e l’osservatorio di Torino Wireless sul tema.

"La candidatura al EIC Horizon Prize ‘Blockchains for social good’” ha dichiarato il Prof. Cristophner Cepernich, Delegato del Rettore dell’Università di Torino alla Comunicazione “dimostra quanto sia strategico il valore della ricerca universitaria nei processi di innovazione. L’Ateneo ancora una volta si fa promotore di un progetto di forte innovazione sociale e promuove e mette a disposizione le proprie competenze per affrontare e trovare soluzioni alle nuove sfide e ai “nuovi orizzonti” di questo settore di forte espansione”.

"La blockchain rappresenta sicuramente un filone tecnologico in forte ascesa e con impatti importanti in prospettiva sia nel settore privato che in quello pubblico” ha aggiunto Marco Pironti, Assessore Smart City, Innovazione, ICT, Fondi Europei della Città di Torino. “Siamo in un momento storico di forte spinta alla digitalizzazione, e le Pubbliche Amministrazioni possono trarre importanti benefici da questo cambiamento, per migliorare la relazione con i cittadini, le imprese e gli altri attori istituzionali. La Blockchain è un tipo di tecnologia abilitante rispetto alla domanda di digitalizzazione a tutti i livelli. Ritengo importante che anche a Torino ci siano numerose proposte di merito in questa direzione, a partire da iniziative che ambiscono ad un riconoscimento internazionale come il progetto Commonshood, che proprio oggi candidiamo al prestigioso EIC Horizon Prize."

“I token di Commonshood non sono strumenti speculativi globali come il Bitcoin e altre criptovalute” ha spiegato il Professor Guido Boella, coordinatore del progetto e Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino “ma sono strumenti di inclusione finanziaria per sostenere la comunità e sono gestiti a livello locale. Vogliamo rendere più democratici questo tipo di strumenti mettendo tutti in grado di crearli. Questo si intende quando si parla della capacità della Blockchain di eliminare gli intermediari”.

 

comunicato stampa

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