Attualità - 03 febbraio 2020, 10:25

Viaggio nella Torino dimenticata: le Poste Italiane di via Monteverdi abbandonate anche dai ladri [VIDEO e FOTO]

Della ex sede del centro di smistamento dei pacchi ora resta un edificio enorme, svuotato dai ladri e ormai completamente devastato. Recuperarlo è impossibile: Torino si ritrova una cattedrale nel deserto

Silenzio e abbandono. Quello che per anni fu il centro di smistamento pacchi delle Poste Italiane di via Monteverdi, oggi è un’enorme cattedrale nel deserto. Il simbolo di una Torino dimenticata da tutti.

Tra finestre rotte, muri scrostati e qualche cassonetto dell’immondizia ancora presente, l’enorme struttura di via Monteverdi, poco distante da via Bologna e corso Regio Parco, è terra di nessuno. Persino l’originale color salmone è un lontano ricordo, oggi a dominare è un grigio triste e cupo. Sembrano passati secoli da quando nel centro di smistamento pacchi, allora polo d’eccellenza di Poste Italiane, i rulli trasportatori portavano migliaia e migliaia di plichi pronti per essere spediti in tutta Italia. Un via vai continuo che si è spento con il tempo, lasciando spazio ai ladri che si sono portati via tutto: canaline, macchinari, pezzi di rame, ferraglie. 

Della struttura, di fatto, è rimasto solamente lo scheletro del centro smistamento. Anche i ladri hanno smesso di effettuare incursioni: in via Monteverdi non c’è più niente da rubare. L’edificio è diventato la casa di disperati, che sporadicamente entrano al suo interno per trovare un riparo di fortuna, un giaciglio per la notte. Un anno e mezzo fa negli stanzoni bui venne ritrovato il corpo privo di vita di un uomo marocchino che decise di farla finita lì, in un luogo di solitudine e disperazione.

Immaginare di recuperare le poste è impensabile. L’ex centro di smistamento pacchi di via Monteverdi, distrutto dai vandali, saccheggiato dai ladri e fiaccato dal passare del tempo è ormai irrecuperabile. Tutta l’area, in realtà, soffre di una grave depressione: proprio davanti alle poste, infatti, son soliti fermarsi i camminanti rom, costantemente sgomberati dalle forze dell’ordine. Il piazzale antistante l’edificio è una discarica, con immondizia ovunque, anche sui marciapiedi.

Difficile capire quindi quale possa essere il futuro di questa cattedrale nel deserto. L’unica speranza? La linea due della metropolitana, una grande opera che potenzialmente potrebbe ridisegnare completamente il volto dell’area Nord di Torino.

Andrea Parisotto