Torino si ferma, scendono in piazza i “ragazzi di Greta”. Sale l’attesa per lo sciopero globale per il clima, che questa mattina vedrà i ragazzi di Fridays for Future sfilare per le vie del centro cittadino. Tantissime le persone attese, tutte giovanissime: c’è chi parla di 20.000 manifestanti, chi spera di arrivare a quota 30.000. Gli occhi dei torinesi, questa volta, sono tutti su quei ragazzi che da mesi, imperterriti, contro tutte e tutti continuano a rivendicare maggiore attenzione per il clima.
Il ritrovo dei manifestanti è previsto per le 9:30 in piazza Statuto, per un corteo che si prevede pacifico e coloratissimo: gli organizzatori hanno infatti chiesto di portare trombe, fischietti, tamburi e cartelli. Nessuno spazio alla violenza e soprattutto alla politica: “In piazza ci saranno solo gli attivisti, non ci facciamo strumentalizzare”.
Dopo il successo della prima grande manifestazione del 15 marzo scorso, è normale che questa volta si guardi con rinnovata curiosità e grandi aspettative agli sforzi messi in campo dai giovani che hanno a cuore l’ambiente. “Siamo stanchi, è stata una settimana di azioni che ci ha portato tante soddisfazioni” spiegano i ragazzi di Fridays. “C’è ottimismo per la manifestazione di oggi, sarà un successo. Vogliamo bissare il successo della manifestazione di marzo. Di ambiente ormai si parla ovunque, nelle scuole e per strada” raccontano entusiasti.
La responsabilità di portare all’attenzione della classe dirigente del paese un tema delicato come l’ambiente non avrebbe dovuto essere loro, ma come un’onda, l’eco mediatico delle loro mobilitazioni è arrivato sino ai palazzi dei politici. Dalla Regione al Comune, impossibile ignorare l’urlo ambientalista dei giovani torinesi. I ragazzi di Fridays però diffidano dalla solidarietà dei politici, in particolare modo di quella espressa dalla sindaca Chiara Appendino: “Dice di essere dalla nostra parte, ma non abbiamo visto politiche ambientali davvero impattanti. La riduzione delle emissioni di Co2 è il vero problema e Torino è ferma” è l’accusa mossa alla prima cittadina.
Immediata la replica dell’assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Alberto Unia: "Di cose ne abbiamo fatte, non esiste una città in Italia in grado di fare quello che abbiamo fatto noi. Si può fare di più? Certamente". Unia, sottolineando gli sforzi fatti con le piste ciclabili, la revisione del piano di mobilità sostenibile e la sostituzione dei bus, ha inoltre ricordato loro il percorso avviato dalla Città per ridurre il Co2: "Abbiamo appena iniziato la fase Torino Led 2 grazie all’accordo con Iren: nel giro di due anni ridurremmo 4.550 tonnellate di Co2 all’anno, una cifra che corrisponde a 569.000 alberi piantati".
Polemiche a parte, le indicazioni pratiche: come detto il corteo partirà da piazza Statuto intorno alle 9:30, per terminare intorno a mezzogiorno all'ora di pranzo in piazza Vittorio Veneto. Inevitabili i disagi al traffico veicolare, con strade corsie e mezzi pubblici deviati. Variazioni previste sulle linee 4, 5, 6, 7, 10, 10 navetta, 11, 13, 15, 16 c.d., 16 c.s., 18, 19, 27, 29, 30, 46, 49, 51, 52, 53, 55, 56, 57, 59, 59b, 61, 67, 68, 70, 71, 72, 72b, Star 1, Star 2, Dora express, Venaria Express e Torino-Ciriè (extraurbana). Ulteriori informazioni sul sito di Gtt.
Dopo una settimana di attività e azioni eclatanti, come quella da H&M, per i Fridays for Future è giunto il momento di tirare le somme: accolti dagli applausi dei passanti e forti di un crescente consenso sui social, puntano a stupire ancora. "Torino sarà con noi, non ne dubitiamo".