Attualità - 02 settembre 2019, 07:11

Torino e i suoi alberi: antidoto all'emergenza ambientale e custodi del passato

Il capoluogo piemontese è la metropoli più verde d’Italia con una straordinaria quantità e varietà di alberi, anche monumentali

Che Torino sia una delle città più inquinate d’Italia è tristemente noto, ma forse non tutti sono al corrente del fatto che, per difendersi dallo smog il capoluogo piemontese può vantare un patrimonio arboreo invidiabile sia per ampiezza che per varietà. Sono presenti in città, infatti, ben 110.000 piante su alberate urbane e in parchi e giardini ed oltre 50.000 alberi nei boschi collinari.

Le specie arboree classificate nelle alberate torinesi sono più di 70, di queste, quelle maggiormente rappresentate sono il Platano (con oltre 15.000 esemplari), il Tiglio (con circa 10.000 esemplari), il Bagolaro (con circa 5.000 esemplari), l'Acero (con oltre 5.000 esemplari) e l’Ippocastano (con oltre 4.000 esemplari).

Nonostante la città non rappresenti per gli alberi un habitat favorevole per via della luce del sole ridotta dallo smog, per le piogge acide, per la presenza dell’asfalto, essi offrono preziosi benefici migliorando sia la salute che l’equilibrio psichico degli individui. Gli alberi infatti, rappresentano un filtro naturale dell'atmosfera, neutralizzando parte dei gas tossici presenti nell'aria e trattenendo le polveri. Essi contribuiscono inoltre a ridurre i rumori e con la loro ombra abbassano la temperatura, agendo positivamente sul microclima. Permettono inoltre, la conservazione della biodiversità e contribuiscono ancora ad armonizzare il paesaggio urbano, regalando una preziosa sensazione di calma e benessere.

Oltre agli alberi più comuni sono presenti in città anche degli esemplari monumentali così classificati per età, dimensione, specie botanica, particolare architettura vegetale, valore paesaggistico o per un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti da un punto di vista storico e culturale. Questi alberi possono vantare una tutela speciale grazie alla http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2013;10 che si occupa appunto di loro, vengono regolarmente censiti e godono di particolari norme non solo in merito all'abbattimento, ma anche per quanto riguarda le modifiche della loro chioma e dell’apparato radicale.

In Torino ci sono 15 alberi monumentali, tutti decisamente antichi. Otto di questi si trovano nel Parco del Valentino, 4 Querce , tre altissimi e maestosi Platani ed un Bagolaro, due nel Giardino Cavour, un Ginkgo Biloba di 27 mt di altezza ed un Platano, ancora un Platano nei pressi del  Cimitero di via Catania. Nel Giardino Sambuy, sorge una Noce del Caucaso, che ha un’altezza di 27 mt, ai Giardini Reali inferiori, si trova invece un Olmo del Caucaso anch’esso di 27 mt di altezza, notevole per la sua rarità botanica, a Villa Rey è presente un Platano nel di 33,5 mt di altezza, particolare per l’architettura vegetale ed infine un altro Platano fa bella mostra disse nel parco della Tesoriera. Per quest’ultimo è possibile fare un discorso un po' speciale dal momento che è il più antico albero di Torino tanto da essersi guadagnato l’affettuoso nomignolo di “nonno”. Ha infatti, ben più di duecento anni e, a quanto affermano le fonti, sarebbe stato piantato o nel 1715 o nel 1797. Anche le sue dimensioni sono notevoli dal momento che misura 7 metri e venti di circonferenza del fusto, mentre la chioma raggiunge i 15 mt. di diametro. Non c’è da stupirsi che la maggior parte di alberi monumentali in città siano Platani dal momento che si tratta di una specie particolarmente resistente all'inquinamento e alle potature, anche drastiche.

Maria La Calce