Ci sono voluti quasi nove mesi, perché la maggioranza del M5S desse il via libera. Il sì è arrivato ieri sera in Consiglio comunale: il costruttore Francesco Gallo potrà realizzare una nuova area artigianale-commerciale tra corso Torino e la rotonda del distributore della Coop.
Una decisione sofferta per larga parte della maggioranza, che voleva porre un freno a interventi del genere e non sono mancate delle critiche dell’opposizione sul balletto andato in scena questi mesi.
Intanto serve un elemento storico per comprendere la vicenda. L’intervento era stato inserito nel Piano particolareggiato dell’area DE6.1 approvato dal Comune nel 2005. Il Piano è scaduto da oltre tre anni, ma i legali consultati dal Comune hanno invitato comunque ad accogliere la richiesta, per evitare ricorsi pericolosi: il rischio di essere condannati a un risarcimento, a loro dire, è altissimo.
La proposta, presentata in Commissione Urbanistica lo scorso settembre, era questa: costruire un’area artigianale-commerciale di 15.000 metri quadri di superficie calpestabile, con 5 lotti destinati in prevalenza ad attività artigianali, poi a uffici, e 740 metri quadri di superficie commerciale.
Il Consiglio comunale avrebbe dovuto esprimersi pochi giorni dopo, ma la delibera è stata stoppata: una fetta del M5S ha cercato di fare le pulci e trovare un appiglio per non dare il benestare. Una missione fallita e la proposta è approdata in aula consigliare il 28 marzo, per poi venire ritirata. Alla seduta non era presente l’assessore all’Urbanistica Giulia Proietti e il sindaco Luca Salvai, incalzato dalle minoranze, non se l’è sentita di tirare dritto e aveva promesso di rivedere la questione DE6.1 nel complesso – l’area infatti è enorme e comprende altri due grandi interventi: il recupero della ex fabbrica Corcos in zona San Lazzaro e l’area commerciale di Omega 2000, che da anni ha aperto un contenzioso milionario con il Comune.
Salvai nel Consiglio di ieri sera ha chiesto scusa e rivelato il suo imbarazzo nella seduta di marzo: “L’assessore non c’era e non mi sono fidato del lavoro dei miei consiglieri”. Una mossa che non ha comunque placato le proteste della minoranza, anzi.
Il capogruppo del Pd Luca Barbero non ha usato mezzi termini: “Il sindaco si era preso un impegno politico e ora porta una delibera fotocopia. Lo trovo poco rispettoso”.
Pietro Manduca (Sinistra Solidale Pinerolo), invece, ha puntato il dito contro l’intervento del capogruppo del M5S Giorgio Pittau, che ha sottolineato come l’intervento non sia gradito alla maggioranza: “Votate una delibera su cui non siete d’accordo, mi pare assurdo”.
Alla fine la proposta è passata con i voti della maggioranza e di Giuseppino Berti dei Moderati. Il Pd si è diviso: Barbero e Amabile Fagherazzi si sono astenuti (anche perché la maggioranza ha accolto tre loro modifiche alla delibera), ma Salvatore Maulucci e Giancarlo Canale non hanno partecipato al voto, così come Manduca e Aida Revel (Lega), mentre Mauro Martina (Forza Italia) aveva già lasciato il Consiglio. L’unico voto contrario è arrivato da Aldo Martignoni (Pinerolo in Comune).