Potrebbe completarsi già alla fine di quest’anno la vendita del ramo “drive system” della Oerlikon all’americana Dana Incorporated. L’azienda – marchio svizzero le cui quote maggioritarie sono perlopiù russe – ha nel Piemonte un polo d’eccellenza della produzione di ingranaggi per le trasmissioni meccaniche con quattro stabilimenti in provincia di Torino (Rivoli e Luserna San Giovanni con circa 900 dipendenti impiegati) e Cuneo (tra Sommariva Perno e Cervere si contano 450 lavoratori). A questi c’è da aggiungere lo stabile di Bari (400 maestranze circa). Oltre ai cinque poli di produzione italiani “drive system”, Oerlikon conta altri tre stabilimenti nel mondo (uno negli Stati Uniti, uno in Cina e uno in India per un totale di 2.000 dipendenti).
L'OK DELL'ANTITRUST
L’intesa di cessione tra le due aziende avrebbe preso una piega positiva durante l’estate e l’accordo si sarebbe chiuso intorno a un valore di 600 milioni di franchi svizzeri. Manca solo l’ok dell’antitrust che salvo imprevisti dovrebbe arrivare entro dicembre 2018 o al massimo nel primo trimestre del 2019.
VOLUMI OCCUPAZIONALI DA MANTENERE
Durante l’incontro in Confindustria Torino tra sindacati e vertici Oerlikon sono stati presi in considerazione gli aspetti occupazionali che al momento non sembrerebbero destare particolare preoccupazione alle segreterie dei metalmeccanici presenti al tavolo di venerdì 27 settembre. Le parti si incontreranno nuovamente il prossimo 6 novembre. L’accordo di acquisizione non dovrebbe avere ripercussioni sugli ex dipendenti Oerlikon.
“Il Coordinamento nazionale ha chiesto l'apertura di un confronto” – si legge in una sindacale redatta da Fiom, Fim e Uilm –“sull'iter dell'acquisizione per valutare gli orientamenti e le scelte che di volta in volta matureranno, confermando che la continuità contrattuale, legale, occupazionale e industriale dovrà essere garantita pienamente.”
“In merito ai livelli occupazionali, con particolare riferimento alla stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione” –continua la nota – “il Coordinamento ha posto il problema di praticare nella sostanza l'obiettivo che sottende il ‘bacino’, non escludendo la necessità di una sua verifica alla luce dei recenti provvedimenti normativi”.