“Nella seduta odierna del Consiglio regionale ho interrogato l’Assessore ai Trasporti Francesco Balocco per sapere se non ritenga opportuno e urgente sollecitare RFI affinchè l’installazione del sistema di sicurezza SCMT sulla linea ferroviaria Canavesana sia svolta con la massima celerità, permettendo di ripristinare, in tempi certi, la normale velocità di 70 km/h dei convogli e la fermata di Feletto, soppressa dal 27 agosto scorso”, ha spiegato la Consigliera regionale del Partito Democratico Valentina Caputo.
“A seguito del mancato rilascio da parte dell’Agenzia dell’autorizzazione di sicurezza, infatti, – ha proseguito la Consigliera Caputo – GTT è stata costretta ad osservare disposizioni come la riduzione della velocità dei treni a 50 km/h e, per evitare l’allungamento dei tempi di percorrenza di 5 minuti in direzione di Rivarolo e di 3 minuti in direzione di Settimo, ha deciso di sopprimere dal 27 agosto scorso, la fermata di Feletto, riattivata, poi, ma soltanto per il 55% dei convogli operanti sulla linea, dall’inizio dell’anno scolastico, soluzione provvisoria individuata, il 23 agosto scorso, in una riunione alla quale ho preso parte insieme ad esponenti della Regione e ai Sindaci del territorio. Il protrarsi della situazione, purtroppo, sta peggiorando le condizioni dei pendolari che utilizzano, quotidianamente, la linea Canavesana Sfm1 per motivi di studio e di lavoro e ritengo importante risolvere, in tempi certi, il problema”.
“L’Assessore Balocco, rispondendo alla mia interrogazione – ha concluso la Consigliera Caputo – ha precisato che il Settore Investimenti Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte già il 22 giugno scorso aveva inviato ad RFI la bozza di disciplinare della Convenzione finalizzata a dare avvio ai lavori per l’installazione del sistema di sicurezza SCMT e il 10 settembre ha, nuovamente, sollecitato RFI a fornire un riscontro in merito. Quando verrà formalizzato questo adempimento la Regione farà quanto di propria competenza per accelerare l’avvio dei lavori”.
"Scendere alla stazione SFM3 di Collegno e prendere la M1 alla fermata Certosa potrebbe non essere affatto una “passeggiata”, ha fatto notare Federico Valetti (M5S). "Il grave errore progettuale aveva già trovato tragicomico compimento nella progettazione della stazione Lingotto: metro e treni sono così distanti da disincentivare anche il più accanito sostenitore dell’intermodalità".
"In Consiglio Regionale l’assessore Balocco, in risposta ad una mia interrogazione sul tema, conferma l’interessamento della Regione a valutare la progettazione di infrastrutture di interscambio. Ma le parole dell’assessore tradiscono una chiara incertezza: fra RFI e la Regione è partita la solita trattativa ex post con un tavolo di approfondimento che nasce a progetto fatto dimenticando quanto sia importante progettare l’intermodalità a monte".
"La stazione metropolitana di Certosa è stato progettata infatti a circa 700 metri a piedi dalla stazione di Collegno, con tratti poco sicuri per pedoni e ciclisti, mancando un apposito attraversamento dei binari verso la Stazione di Collegno. Ora auspichiamo che la Regione non attui inutili soluzioni “tampone” ma intervenga adottando soluzioni come un sottopasso che connetta Via Torino, sede della stazione Certosa, e la stazione della SFM3 o si attivi affinché RFI sposti la banchina ferroviaria più ad est, in modo riallacciare le due stazioni".