“Il problema della sicurezza dei pazienti e degli operatori dei servizi psichiatrici è sicuramente centrale anche in Piemonte. Ad affrontarlo e risolverlo non possono però essere dei vigilantes o comunque delle persone in divisa”. Così il Consigliere regionale Andrea Appiano (Pd), che nel corso dell’odierna seduta d’aula ha interrogato l’Assessore alla Sanità Antonio Saitta in merito alla decisione della Direzione Generale dell’Asl TO4 di estendere il servizio di vigilanza dei pronto soccorso degli ospedali di Ciriè, Chivasso e Ivrea anche ai reparti del Servizio Psichiatrico dei medesimi presidi e al Centro di Salute Mentale di Chiasso.
Come ha spiegato Saitta, l’orientamento dell’Asl TO4 è maturato a seguito della recente aggressione subita da un operatore dei servizi. È tuttavia notizia delle ultime ore che i responsabili delle strutture coinvolte avrebbero chiesto alla direzione aziendale di riconsiderare la decisione e, quindi, di non attivare il servizio di vigilanza.
“Attendiamo di vedere se ci saranno atti formali che confermeranno questo cambio di direzione, conclude Appiano. Nel frattempo occorre ribadire che eventuali interventi non professionali sull’aggressività dei pazienti psichiatrici rischiano non solo di non risolvere il problema della sicurezza, ma di generare un’escalation di paura e violenza, mentre compito del servizio sanitario è comprendere le ragioni che stanno dietro ai momenti critici con adeguati strumenti scientifici e terapeutici e in ambienti in cui la persona possa sentirsi protetta”.
"Anziani non autosufficienti ricoverati in RSA. Quanto e come hanno speso le Aziende sanitarie piemontesi rispetto al budget regionale di 280 milioni nel triennio 2015 – 2017? Non è dato saperlo", si domanda Davide Bono (M5S). L'assessore alla Sanità Antonio Saitta non risponde in Consiglio regionale in quanto non è in possesso di quei dati. Per questo motivo ho fatto accesso agli atti e resto in attesa di ricevere una risposta completa dagli uffici regionali".
"La situazione, ad oggi, è sicuramente grave. Sono copribili al massimo 17.752 mila posti letto nonostante gli anziani non autosufficienti arrivino a 70 mila. Ma in realtà i ricoverati sono molto meno. Con la mancanza di un sostegno alle cure domiciliari si sono create liste d'attesa di oltre 10 mila anziani che non trovano posti letto in RSA e non sono seguiti dalla Sanità in palese contrasto con la Costituzione. Ne chiederemo presto conto in Regione, nuovamente".