torinoggi.it - 02 ottobre 2018, 07:30

I commercianti di via Nizza scrivono al Comune: "Miglioriamo il progetto viario"

L'associazione "Via Nizza E'-Vviva" espone nel documento inviato all'assessora Lapietra tutti i punti critici del piano di riqualificazione, dai parcheggi alla pista ciclabile: "Urgente la convocazione di un tavolo di cantiere"

È con una lunga lettera di otto pagine che i commercianti dell’associazione “Via Nizza È-Vviva” comunicano nero su bianco all’assessora alla viabilità Maria Lapietra tutti i nodi problematici del progetto di riqualificazione che interessa il loro asse viario. L’apice di un lungo processo di analisi e valutazioni iniziato mesi fa, dopo la presentazione ufficiale del piano da parte del Comune, cui hanno fatto seguito incontri pubblici coi cittadini e tavoli di cantiere. "Non abbiamo trovato - dichiarano gli esercenti - molta disponibilità ad accettare i nostri rilievi in quanto sostanzialmente i progettisti ritengono l’opera così com’è non ulteriormente modificabile o migliorabile”. E continuano: “Con questo ci auguriamo che, quantomeno, sia avviata un’ulteriore analisi stimolata dalle altre parti in causa e che magari non hanno avuto parte nel processo elaborativo progettuale".

Le problematiche più grosse sono quelle riscontrate nell’ultimo periodo, quando è stato completato il primo tratto di pista ciclabile partendo da corso Vittorio Emanuele II. Ad agosto, nonostante la riduzione del traffico cittadino, i commercianti hanno visto confermate le perplessità iniziali. A cominciare dalla poca funzionalità della pista ciclabile, costantemente invasa da auto in sosta. Si aggiunge a questo la difficoltà nelle svolte dalle vie traverse, citando il caso di un'autopompa dei vigili del fuoco impossibilitata a svoltare da via Berthollet in via Nizza. Inoltre, a causa dell'interruzione della ciclopista oltre la linea di stop delle auto, chi va in bici deve salire sul marciapiede, entrare sotto ai portici o svoltare a sinistra sul percorso pedonale, senza un'indicazione semaforica di consenso, con il rischio di  cadute e investimenti. E uno dei fatti più gravi resta senza dubbio l'invasione dei mezzi parcheggiati nella zona di sicurezza e nella ciclopista. I commercianti segnalano addirittura otto incidenti in meno di quindici giorni “a danno di ciclisti e pedoni causa presenza di ostacoli, dell’andamento a zigzag e della presenza di cordolo in gomma non opportunamente segnalato”.

Queste, quindi, le proposte sul piatto, che invitano amministrazione e tecnici progettisti a valutare, ancora una volta, le migliorie chieste fin dall’inizio: allargare la carreggiata a 400 cm (anziché i previsti 350) su tutto l’asse viario, soprattutto in corrispondenza dei binari GTT, per consentire anche ai mezzi di soccorso ed emergenza di fluire senza intasamenti; limitare la sporgenza dei nasi agli incroci, che costringono i ciclisti a brusche deviazioni nel percorso; tracciare i parcheggi a quota minima 200 cm anziché 180 (mentre per il carico/scarico merci ne sono necessari almeno 230); il ripristino, ove possibile, della “lisca di pese” (ad esempio tra corso Marconi e piazza Nizza); tracciare stalli per disabili con un’area franca adibita al passaggio della carrozzina; segnalare i parcheggi pubblici alternativi con adeguata cartellonistica.

Infine, i commercianti propongono anche l’avvio di una navetta tra piazza Carlo Felice e piazza Carducci nel TPL, sul modello della linea Star, con fermate ravvicinate e intermedie alla metropolitana. Questo permetterebbe di facilitare gli spostamenti pedonali e l’uso dei parcheggi di interscambio.

Curiosa, poi, l'indicazione di ben tre ciclopiste nel progetto effettivo - una bidirezionale e una monodirezionale - tra corso Vittorio Emanuele II e piazza Nizza (a differenza di quanto citato nel capitolato d'appalto, che ne elenca solo due). Semplice refuso?  "Un'anomalia che non trova giustificazione nel volume del traffico ciclistico", commentano i commercianti. 

A conclusione della lettera, si richiede la convocazione urgente di un tavolo di cantiere alla presenza degli assessori alla viabilità, all’urbanistica e al commercio.

Manuela Marascio