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Politica | 23 novembre 2017, 17:38

Regione e Questura contro la violenza sulle donne: “Stroncare le giustificazioni culturali”

Ma i dati su Torino non migliorano, e gli episodi sommersi sono ancora la prima voce del bilancio

Regione e Questura contro la violenza sulle donne: “Stroncare le giustificazioni culturali”

All'antivigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, anche la Regione Piemonte si compatta intorno al tema, presenta i resoconti delle azioni e le prossime iniziative per contrastare il fenomeno. E lo fa chiamando a raccolta tutti quei soggetti che da tempo dialogano per fare quadrato e affrontare la questione su larga scala e trasversalmente: Consiglio regionale, Questura di Torino, Consulta delle Elette del Piemonte e Consulta femminile regionale. Per quanto riguarda il passato e il presente, si parla dei quattordici centri antiviolenza e delle nove case rifugio aperte fino a oggi, che nel primo semestre del 2017 hanno accolto 1.200 donne, con un incremento percentuale rispetto all'anno precedente, ma che ancora raccoglie una parte minima del fenomeno, con il sommerso che rappresenta la fetta largamente maggioritaria. Un dato confermato anche dalla Questura, che parla di miglioramenti minimi rispetti agli anni precedenti, indicando al contempo la via da percorrere.


“Attorno alla violenza sulle donne persistono pregiudizi che allontana la dimensione di questa piaga sociale – ha detto il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus – Parliamo di crimini che ancora oggi vengono considerati come una questione privata, mentre adesso è diventato un fenomeno strutturale. Dobbiamo stroncare le giustificazioni della violenza di genere e dobbiamo coinvolgere gli uomini in questa battaglia sociale”. Sulla stessa linea l'assessora alle Pari opportunità Monica Cerutti, che parla di un approccio, quello percorso dalla Regione, “di sistema, che ha rafforzato la rete dei centri antiviolenza, l'aumento dei finanziamenti per questi e per la formazione del personale sanitario e sociale, oltre all'inserimento lavorativo e all'autonomia abitativa delle donne vittime di violenza”. Ma la strada, dice Cerutti, è ancora lunga, e riguarda soprattutto l'emersione degli episodi non denunciati. Il Questore di Torino Angelo Sanna ha parlato del Piemonte come di una regione “che ha una marcia in più su questo tema”, evidenziando un ruolo della polizia diverso “da quello degli 'sbirri' che controllano solo quello che non va.


Vogliamo essere parte attiva di una comunità che si occupa di questo problema, andando anche oltre al ruolo di prevenzione e repressione a cui siamo chiamati”. Per quanto riguarda le iniziative che partiranno nel week end e proseguiranno oltre, diverse quelle messe in campo dalle istituzioni. Si parte dalla campagna social del Consiglio regionale, che per l'occasione ha lanciato anche un libro tascabile sul tema, oltre alla partenza, dal 2018, di un progetto di prevenzione nelle scuole medie e superiori. La polizia scenderà invece in strada con il progetto Camper, che vedrà, per tutto il fine settimana, una postazione con un equipe multidisciplinare come punto di ascolto e informazione in alcune delle zone più frequentate di Torino. Domenica, infine, la camminata di quattro chilometri che partirà dal Parco del Valentino, CorriMà, i cui proventi saranno destinati ai minori vittime di violenza assistita.  

Bernardo Basilici Menini

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