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Eventi | 23 novembre 2017, 18:28

La Consulta delle Elette per la giornata contro la violenza sulle donne

La presidente Stefania Batzella sarà al cinema Sabrina di Bardonecchia per la proiezione del film "Fiore del deserto"

La Consulta delle Elette per la giornata contro la violenza sulle donne

L’appuntamento è alle 10,30 al cinema Sabrina, a Bardonecchia in via Medail. E’ qui che Stefania Batzella ha deciso di portare il saluto della Consulta delle Elette, della quale è presidente, in occasione della proiezione, rivolta agli studenti delle

delle scuole medie e superiori, del film “Fiore del Deserto”, scelto per sensibilizzare le nuove generazioni sulla piaga della violenza contro le donne, e in particolare sulle mutilazioni genitali femminili.

“E’ il terzo anno consecutivo che, nella ricorrenza del 25 novembre, la Consulta delle Elette – spiega la presidente Batzella - propone la proiezione gratuita di una pellicola con grande potere evocativo, nella convinzione che il cinema sia una delle più efficaci fonti di informazione: vedere un film ha una grande valenza formativa, rappresenta uno straordinario strumento educativo, un’autorevole alternativa per la trasmissione di valori e principi”.

Nella sala del cinema Sabrina sono attesi 306 studenti degli istituti Frejus di Bardonecchia, Ferrari di Susa e Des Ambrois di Oulx, oltre a 21 docenti, per un totale di 327 persone del mondo della scuola. Prima del film sarà proiettato un videomessaggio del presidente del Consiglio regionale Mauro Laus e della presidente della Consulta delle Elette, Stefania Batzella.

La pellicola “Fiore del Deserto” racconta la vera storia di Waris Dirie, la top model di successo di origini somale sottoposta a infibulazione all’età di tre anni. Oggi è la portavoce ufficiale della campagna dell’Onu contro le mutilazioni genitali femminili.

“La Regione Piemonte – spiega Batzella – è molto attenta e sensibile al problema e ha una sua legge che contempla azioni specifiche di prevenzione e contrasto alle mutilazioni genitali. Un fenomeno che ci riguarda da vicino, dal momento che la presenza di migranti sul nostro territorio è in costante aumento. Nel nostro Paese si stima infatti ci siano circa 80 mila donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili”.

c.s.

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