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Viabilità e trasporti | 23 settembre 2017, 07:50

Sciopero dei trasporti, sabato senza autobus e tram

Giornata di possibili disagi per quanto riguarda il trasporto pubblico. I sindacati spiegano i motivi del blocco: "Sprechi e inefficienze denunciate da anni. E adesso vogliono tagliare i posti di lavoro"

Sciopero dei trasporti, sabato senza autobus e tram

Nella giornata di sabato 23 settembre 2017 è previsto uno sciopero di 24 ore indetto dalle organizzazioni territoriali Faisa-Cisal e Fast-Confsal.

Il servizio sarà comunque garantito nelle seguenti fasce orarie:

- servizio urbano e suburbano della Città di Torino: dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.

- metropolitana: dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.

- autolinee extraurbane: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30.

- sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri (ferrovia Canavesana) e sfmA Torino-Aeroporto-Ceres: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30.

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sull'operatività dei Centri di Servizi al Cliente e sui diversi servizi gestiti da Gtt, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

A spiegare i motivi dello sciopero Gtt sono Fabio Cermenati e Giovanni Scarpellino, segretari di Fast-Confsal e Faisa-Cisal: “Si tratta della terza azione di lotta che i lavoratori mettono in campo poiché la situazione ormai non è più sostenibile. Dopo che per anni abbiamo denunciato sprechi ed inefficienze sembra che i nodi siano venuti al pettine.

Dai giornali apprendiamo di un piano lacrime e sangue per i lavoratori,che secondo le indiscrezioni prevederebbe oltre 500 esuberi, la terziarizzazione delle officine, lo scorporo dei parcheggi e la cessione di 15 mln di km ( oltre il 30% del servizio totale su gomma) ai privati. Dalle stesse fonti poi scopriamo che si sono già tagliati altri 4 mln di km peggiorando notevolmente il servizio offerto ai cittadini.

Un parco veicoli vecchio, e la carenza di organici nelle officine aggravano ulteriormente la situazione con mezzi che sempre più spesso si fermano in linea creando disagio ed esasperazione tra gli utenti, che sovente si trasforma in aggressione verbale ( ed anche fisica) ai danni dei conducenti e di chi opera sul territorio. Tempi di percorrenze impossibili da rispettare contribuiscono in modo determinante al logorio di chi ogni giorno guida i mezzi in condizioni proibitive. Persino le assunzioni dei 40 operai contrattate dalle RSU e che avrebbero dovuto dare una boccata di ossigeno sono state sospese e se non verranno attuate entro la prossima settimana, non si potranno più fare fino a dopo il 30 giugno 2018 per effetto del decreto Madia. Il settore, già ridotto all’osso non potrà più garantire neanche gli standard minimi di sicurezza.

In questo contesto, nonostante da oltre un anno si sia chiesto un confronto sul futuro del GTT, stride il silenzio della Sindaca, che se dai banchi dell’Opposizione più volte aveva dichiarato di condividere le nostre posizioni contro sprechi e privilegi, e per una gestioni efficiente dell’azienda, da quando governa la città non ha mosso un dito per risolvere annose questioni. Grave è che proprio chi si oppose alla vendita del 49% del GTT ai tempi della giunta Fassino oggi proponga soluzioni ancora più devastanti per i cittadini ( in termini di tagli al servizio e di scarsa qualità dello stesso) e per i lavoratori con la solità ricetta dello spezzatino e della cessione ai privati. Qualcuno sembra aver scordato i tempi in cui Grillo scendeva nelle strade di Genova al fianco degli autoferrotranvieri in lotta.

Vogliamo capire a quanto ammontano realmente i disallineamenti di bilancio e confrontarci sul futuro dei lavoratori partendo da un dato oggettivo: ci sono molte spese inutili, non direttamente legate al servizio ed al costo del lavoro, su cui agire prima di prendere decisioni scellerate come quelle di cui abbiamo sentito parlare. Non consentiremo a nessuno di distruggere la seconda realtà occupazionale della provincia. La sicurezza del lavoro e la sicurezza sul lavoro sono fattori non negoziabili.

Chiediamo quindi, che si costituisca immediatamente un tavolo di concertazione con tutti i protagonisti della vicenda ( Regione, Comune, Agenzia,GTT e tutte le  Organizzazioni Sindacali presenti in azienda) per trovare una soluzione in grado di garantire il futuro dei lavoratori e del servizio erogato ai cittadini. Ci scusiamo con i tifosi che dovranno subire i disagi causati dallo sciopero ma purtroppo dalla nostra determinazione dipendono il futuro di quasi 5000 famiglie ed il diritto alla mobilità di centinaia di migliaia di persone. La vera partita oggi sarà quella che giocheranno gli autoferrotranvieri in lotta, per il loro futuro e per quello delle loro famiglie. Noi non ci fermeremo: senza certezze la nostra lotta si intensificherà”.

c.s.

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