Alzi la mano chi pensa che nella cucina vegana i dolci non siano buoni quanto quelli fatti con burro, uova, zucchero. Ebbene, quella che a molti sembra un'ovvietà, figlia di un pregiudizio e di una non conoscenza della materia, viene prontamente smentita dallo chef Vito Cortese, punto di riferimento della cucina crudista gourmet italiana. È lui il creatore del gelato vegano di Grezzo Raw Chocolate, la pasticceria crudista nata a Roma nel 2014 che ha da poco aperto un locale anche a Torino, in via Amendola 9/D, a due passi da Porta Nuova e dal cinema Reposi.
Lì, una doppia vetrata lascia intravedere già da fuori l'interno del locale: moderno, con arredamento minimal, colori tenui ed eleganti, un enorme bancone di vetro con esposti pasticcini, torte, gelati e cioccolatini di ogni tipo e forma. Accanto, una serie di tavoli per chi queste le prelibatezze se le vuole gustare direttamente sul luogo, invece che portarle a casa come accadrebbe in una normale pasticceria. La caratteristica di Grezzo Raw Chocolate è però nascosta nell'offerta: tutti i prodotti, infatti, sono vegani e senza glutine e senza lattosio, realizzati esclusivamente con ingredienti biologici e di origine vegetale, senza alcun bisogno di cottura. Anche il cioccolato è rigorosamente crudo: viene cioè essiccato e poi macinato e lavorato a basse temperature. Del tutto banditi sono invece gli zuccheri raffinati, le farine con glutine, le uova, il latte e i suoi derivati, i lieviti e i prodotti chimici, la soia. Tutto arriva grezzo dalla natura e viene lavorato in laboratorio. Il risultato? Dolci sani e incredibilmente pieni di gusto.
“Attenti però – ci spiega, durante una degustazione, Nicola Salvi, titolare di Grezzo insieme allo chef Vito Cortese – il fatto che i nostri dolci siano cucinati a crudo e senza burro e grassi non vuol dire che siano leggeri. Anzi, le calorie ci sono. Semplicemente sono più sani e fatti con materie prime biologiche e più controllate”. Insomma, è il caso di razionare gli assaggi. Ma prima o poi vale la pena provare tutto: snack, praline, mousse, creme, crostate, tartufi, coockies, semifreddi, gelati, latte di mandorla e tanto, tanto, cioccolato. Per un totale di oltre cento tipi di dolci diversi. Noi abbiamo assaggiato: una cheesecake al mango (mandorle e zucchero di cocco, crema di anacardi e mango, sciroppo d’agave), dei coockies americani a forma di mezzaluna (anacardi, farina d’avena, sciroppo d’acero e gocce di cioccolato crudo), il crudotto (un biscotto fatto con nocciole, cacao e zucchero di cocco), un gelato al pistacchio e uno alla nocciola, anacardi e zucchero di cocco.
Tutto buonissimo. Ma se bisogna trovare una pecca è quella dei prezzi. Alti, sopra la media, che può arrivare il 30% o addirittura il 50% più di una pasticceria tradizionale. “Lo sappiamo – spiega lo chef, Vito – ma siamo anche consapevoli che chi sceglie noi lo fa perché ha capito il prodotto che va a comprare. Le materie prime che utilizziamo sono costose, le lavorazioni più complesse del normale. È logico che il costo finale sia superiore. Ma lo è anche la qualità. Il suggerimento? Invece di venire due volte in centro a prendere un gelato qualsiasi, veniteci solo una e scegliete la qualità”.
Ma perché Grezzo ha scelto proprio Torino per aprire il suo secondo locale? Ce lo spiega ancora Nicola: “Qui c'è una bella atmosfera. Torino è la città di Slow Food e della cultura culinaria. È inoltre stata riconosciuta, proprio recentemente, come la città più vegana d’Italia”.