Tutti gli automobilisti vivono costantemente con un incubo che li tormenta: ritrovarsi nel bel mezzo della notte con una gomma bucata, oppure di provare il grande disagio di trovarsi ad affrontare un cambio gomme durante un viaggio di lunga tratta mentre si mantiene una sostenuta velocità di crociera. Gli incubi sono però stati parzialmente annullati dalla tecnologia, che aiuta gli pneumatici a non scoppiare più come palloncini. Per convenzione, anche gli pneumatici di prezzo medio-basso mantengono buoni standard di solidità, testati a prescindere dalla presenza degli ultimi ritrovati tecnologici, come i runflat, gomme a rinforzo del fianco, o i tubeless, che non presentano la camera d’aria. Una buona selezione di questo tipo di pneumatici l’abbiamo trovata qui: www.tirendo.it.
Nonostante l’intervento della scienza a supporto di una maggiore tenuta di strada, non si può evitare una foratura accidentale provocata dalla presenza di chiodi, viti, frammenti di vetro o sassi appuntiti che possono provocare danni ingenti al battistrada. Sono diverse le cause che, in presenza di una pressione non sufficiente o poco idonea, causano un’incidenza sulla resistenza al rotolamento e di conseguenza un aumento drastico dei rischi di foratura.
Qualora l’episodio sia estemporaneo, e si avvertano improvvisi sbandamenti causati da perdita di pressione, bisogna evitare di sollecitare eccessivamente gli pneumatici con frenate brusche: al contrario, è consigliata una leggera accelerazione, al fine di recuperare progressivamente una tenuta di strada tale da consentire una fermata controllata, e quindi maggiore sicurezza. In ogni caso è fortemente sconsigliato procedere per lunghe tratte con una gomma bucata, in quanto l’eccessivo sforzo a cui si sottopone il battistrada rischia di compromettere in maniera definitiva le possibilità di riparazione del danno. Se lo pneumatico non ha camera d’aria e i danni non sono estesi a tutta la carcassa, la bomboletta anti-foratura e l’apposita mousse limitano i danni, consentendo di tamponare per periodi leggermente più dilatati.
Ciononostante, non sempre si può pensare alla bomboletta spray come la panacea di tutti i mali, ed è per questo che, a prescindere dall’efficacia dei tentativi di riparazione, è di fondamentale importanza premunirsi di pneumatico o ruotino di scorta, da posizionare nel vano posteriore dell’auto, e controllare periodicamente lo stato della stessa. Essere pronti in situazioni d’emergenza potrebbe ridurre sensibilmente le situazioni di crisi e le ripercussioni sulle tabelle di marcia. La sostituzione dello pneumatico danneggiato è l’unica soluzione, infatti, che assicura una permanenza su strada più duratura rispetto alle altre opzioni a disposizione dell’automobilista. In casi estremi, il cambio della ruota bucata non è così complicato come può sembrare. È fondamentale assicurarsi innanzitutto di mantenere l’autovettura ferma, inserendo una marcia innestata e tirando il freno a mano. In seguito, si può procedere con la procedura standard, che prevede inizialmente di allentare tutti i dati presenti sui cerchioni dello pneumatico danneggiato, e poi l’utilizzo del crick per sollevare l’auto da terra. Una volta svitati totalmente i dati, sarà possibile prelevare la ruota e sostituirla con quella di scorta, a cui dovranno poi essere applicati i dadi, fissandoli in maniera adeguata ed evitando complicazioni legati alla tenuta del nuovo pneumatico. In ogni caso, è importante sapere che pneumatici di scorta e ruotini assicurano una tenuta di strada limitata a velocità non sostenute, e in ogni caso che non superino gli 80 chilometri all’ora.
Si ringrazia www.gommadiretto.it per gli utili consigli per redigere il testo.