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Cultura e spettacoli | 24 ottobre 2016, 16:31

Avvocato scrive al Comune, Appendino copia a Fassino l'idea della Borsa Internazionale della Cultura

“Non aver riferito la primogenitura del progetto in capo alla Fondazione da un lato è un’attribuzione di pregi in capo alla Città di Torino infondata e illegittima"

Avvocato scrive al Comune, Appendino copia a Fassino l'idea della Borsa Internazionale della Cultura

L'amministrazione Appendino accusata di essersi “impossessata” di un’idea della giunta Fassino. L’assessore alla cultura Francesca Leon ha ricevuto una lettera dall’avvocato Marcello Cardi, rappresentante della Fondazione Industria e Cultura. Nel documento è riportato che la Leon avrebbe dichiarato di essere l’ideatrice della Borsa Internazionale della Cultura.

Secondo quanto scritto dal legale l’iniziativa sarebbe già stata organizzata nel 2014 dalla Fondazione Industria e Cultura, titolare dei marchi europei registrati Borsa Internazionale delle Mostre, International Art Exposition Exchange e Art Museum International Exhbition

“Nel comunicato stampa”, spiega il legale, “si afferma  che si tratta di ˂un evento unico in Europa. Infatti non risultano esistere della manifestazioni con queste caratteristiche. Soltanto in America, in Florida, a Tampa si svolge annualmente il Traveling Exibiotions Forum˃. Il comunicato lascia quindi chiaramente intendere che in Italia non esistano esperienze analoghe e che si tratti di una novità assoluta”.

“Non aver riferito la primogenitura del progetto in capo alla Fondazione”, evidenzia Cardi, “da un lato è un’attribuzione di pregi in capo alla Città di Torino infondata e illegittima, dall’altro arreca un nocumento alla Fondazione per un progetto fortemente innovativo che essa aveva realizzato, mentre pubblicamente viene attribuito a altri”.

“Tanto premesso, chiedo, a nome della Fondazione mia assistita di cessare immediatamente della progettata iniziativa e di darne notizia con la stessa ampiezza e diffusione che avete dato al Vostro precedente, indicando che l’unica titolare di relativi diritti è la Fondazione mia assistita”.

“Al contempo vi invito a prendere contatto con la Fondazione stessa, eventualmente anche tramite professionisti  di Vostra fiducia, per valutare se vi siano possibilità di comporre amichevolmente la questione, che già ha cagionato alla Fondazione un danno anche sotto il profilo reputazionale e dell’immagine”, conclude l’avvocato.

Cinzia Gatti

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