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Politica | 05 dicembre 2024, 13:09

Scontri dopo lo sciopero generale: "La politica strumentalizza" e sul Dl sicurezza: "Non rinunceremo a occupare le strade"

A dirlo il segretario piemontese della Cgil Giorgio Airaudo. Nei giorni scorsi Tajani a Torino aveva accusato i sindacati per aver aizzato le violenze

Scontri dopo lo sciopero generale: "La politica strumentalizza" e sul Dl sicurezza: "Non rinunceremo a occupare le strade"

Lo scontro tra politica e sindacati è proseguito nei giorni successivi al corteo del 29 novembre per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil una settimana fa.

Le stime di partecipazione secondo i sindacati hanno toccato le 20mila presenze con la fiumana che è giunta in Piazza Castello dopo aver percorso le vie del Centro senza disordini. In piazza tante anime del lavoro, della politica e della società civile. Anche diversi livelli di protesta che si sono sovrapposti e sono sfociati in scontri con la polizia subito dopo la fine degli interventi di delegati e segretari sul palco.

Questi ultimi, secondo i sindacati, messi sullo stesso piano dalla politica che ha strumentalizzato uno sciopero che si è svolto, hanno tenuto a ribadirlo, nella norma e senza tensioni.

Due proteste esterne sovrapposte a quella dei sindacati

In quella giornata una manifestazione autonoma era partita dal Campus Einaudi, con rappresentanze di docenti, universitari e precari in generale. Con la bandiera della Palestina hanno raggiunto Piazza Castello e chiesto di intervenire sul palco di Cgil e Uil lanciando cori. Dopo qualche leggera tensione con gli addetti alla sicurezza dei sindacati li è stato concesso di intervenire, nonostante non fossero nella scaletta degli interventi.

Dall'altro lato, a chiudere il lungo corteo, invece, erano presenti gli studenti di Intifada Studentesca che, a fine sciopero, hanno dapprima lanciato uova contro la polizia davanti alla Prefettura per poi dirigersi, con altri antagonisti, a Porta Nuova, dove si sono verificati scontri, e a Porta Susa, dove i binari sono stati invasi per 15 minuti e la circolazione ferroviaria sospesa con ritardi a catena.

Le accuse della politica ai sindacati

Lunedì scorso il vicepremier Antonio Tajani è intervenuto a Torino al 75° compleanno di Api. Qui ha definito 'figli di papà' chi ha provocato gli scontri e attaccato i sindacati per averli aizzati.

"E' stato uno uno sciopero politico - aveva detto Tajani - lo dimostra il fatto che più della metà del mondo sindacale non ha partecipato. I sindacati devono fare i sindacati e difendere i lavoratori, non fare politica contro il governo o a favore del governo".

A smarcarsi dalle critiche il segretario Giorgio Airaudo, segretario Cgil Piemonte, durante la presentazione dell'evento "Le mafie in Piemonte" in programma l'11 dicembre a Carmagnola.

Scontri usati per sminuire il successo di partecipazione

"Non si possono usare alcuni scontri che si potevano evitare per sminuire la partecipazione di successo a una manifestazione e la riuscita di uno sciopero - è il pensiero di Airaudo - Le lavoratrici e i lavoratori che hanno scioperato hanno rinunciato ad una giornata di lavoro da 50 a 100 euro. Chi pure di più, come la medica che ha parlato in piazza. Ai lavoratori lo sciopero costa e se devono manifestare, non può essere che si strumentalizzino degli incidenti per cancellare la sua riuscita".

Contro il DL Sicurezza: "Non rinunceremo a protestare"

"Abbiamo capito che questo governo fa politica anche così - ha proseguito il segretario della Cgil - Siamo preoccupati per il decreto sicurezza, prevediamo tensioni sociali a Torino e in Piemonte perché le casse integrazioni finiscono e qualche azienda rischia di chiudere. Sia chiaro: noi non rinunceremo a presidiare quei posti di lavoro e a occupare le strade se servirà. Auspichiamo che ci sia un ritiro di quel decreto e ci aspettiamo che si separino le responsabilità".

"I lavoratori che hanno scioperato nel rispetto delle istituzioni - conclude Airaudo - non meritano la strumentalizzazione della notizia".

Daniele Caponnetto

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