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Attualità | 24 giugno 2024, 13:43

Repole, la preghiera per Torino tocca anche Stellantis: "Investire sui giovani è l'inizio del cammino"

L'arcivescovo ha toccato diversi temi in occasione delle celebrazioni di San Giovanni: "Gli uomini devono costruire qualcosa di bello, con i progressi tecnici". E si scopre tifoso: "Spero in Vanoli. Stasera tifo Italia"

Repole, la preghiera per Torino tocca anche Stellantis: "Investire sui giovani è l'inizio del cammino"

È un messaggio non solo religioso quello lanciato dal vescovo di Torino, Roberto Repole, durante le celebrazioni in Duomo di San Giovanni, patrono di Torino. 

Presenti autorità civili e militari, con la vice sindaca di Torino Michela Favaro, e per la Regione l’assessore Andrea Tronzano e il presidente del Consiglio Stefano Allasia, entrambi a fine mandato.

"Leggere la realtà secondo chiavi sociali e politiche ci porta a vedere le statistiche, tralasciando le unicità di ognuno - ha affermato durante l’omelia -. C’è bisogno dello sguardo della profezia che ci sappia dire che ognuna è una figlia amata o un figlio amato da Dio. Di questo sguardo abbiamo bisogno anche nella nostra Città”.

Nuove schiavitù: "La tecnica non ci renda strumenti"

Parla poi di lavoro e nuove schiavitù emergenti: “Non possiamo essere percepiti come strumenti e come mezzi. C’è bisogno di ritrovare gli occhi di Dio su di noi e anche su Torino. La tecnica non ci deve rendere strumenti.”

Cita poi Kant e la Critica della Ragion Pratica: “L’umanità deve essere un fine e mai un mezzo". 

Ci stiamo abituando a pensare - ha detto poi Monsignor Repole, ritornando sul tema in un incontro a margine con la stampa dopo la messa - che al progresso tecnico corrisponda un progresso umano. Ma chi ce lo dice? Quando Papa Francesco dice che siamo nella cultura dello scarto e anche le persone sono, di conseguenza, scarti è una cruda verità. Dobbiamo evitarlo".  

Repole: "Gli uomini possono costruire qualcosa di bello"

"Un uomo non può essere il fine di un altro uomo - sostiene il Vescovo di Torino - Un uomo è un fine in sé. Ho citato Kant volutamente, non il Vangelo. Se non ritroviamo queste altezze che la nostra cultura moderna ci ha consegnato, io penso che faremo dei grandi progressi tecnici, ma saremo costretti a grandi impoverimenti umani. Io ho fiducia che gli uomini possano costruire qualcosa di bello.” 

Su Stellantis: "C'è possibilità di guardare futuro con speranza"

Sul tema del lavoro è stata ricordata la lettera scritta ai vertici di Stellantis dallo stesso Vescovo in occasione del Primo Maggio: “Abbiamo ricevuto una risposta. Mi fa piacere questo perché significa che c’è davvero una possibilità di lavorare insieme, di guardare con fiducia e speranza il futuro. Spero la volontà espressa di investire ancora sui giovani possa essere l’inizio di un cammino." 

Riforma autonomie: "Non possiamo permetterci divari"

Un giudizio espresso da Repole anche sulle ultime riforme, premiarato e autonomie su tutte: “Quando si fanno delle riforme che toccano la Costituzione, bisognerebbe farle cercando il più grande consenso. I padri costituenti, con grandi ideali e contrapposizioni forti nella visione del mondo e della storia, sono stati capaci di unirsi e realizzare quel gioiello che è nostra carta costituente. Oggi non abbiamo grande visioni e ci scontriamo. Nel merito, nel momento in cui risponde ad un principio di sussidiarietà è una cosa buona. Ma quando si attua con delle sperequazioni sociali e economiche molto forti, il pericolo che intravedo è che potrebbero generarsi ulteriori divari tra la gente. E questo non possiamo permettercelo. 

Dal Pride ai pro Vita nei consultori

Un breve commento sulle recenti dichiarazioni del Pontefice su omosessualità e Chiesa, a pochi giorni dalla chiusura del Pride a Torino sul quale ha ribadito “L’accoglienza a tutte le persone che intendono mettersi nel cammino di Dio”.

Poi una domanda sui pro vita nei consultori: “Penso sia giusto - ha detto -  avere tutte le posizioni. Forse dovremmo un pochino tutti uscire da una logica terribilmente contrappositiva."

Per il Vescovo, passione Granata

E infine la domanda a tema calcio (il vescoco di Torino è una grande tifoso granata: “Vanoli al Toro? Ho speranza che porti qualcosa di nuovo. Sono tifoso dallo scudetto del ’76 e sono ancora qui ad aspettare. Stasera, se riesco, guarderò un pezzo di Italia-Croazia”. 

Daniele Caponnetto

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