Residenti e Casa del Quartiere hanno occupato l'Aiuola Ginzburg con i tavoli e sedie per contrastare lo spaccio. Mercoledì il sindaco Stefano Lo Russo ha incontrato alcuni degli abitanti di San Salvario, che quotidianamente si confrontano con i problemi legati ad un forte disagio sociale, come appunto droga ed episodi violenti.
Giorgio Giardina, Presidente di Torino Domani e reduce della Regionali con 800 preferenze, voi fate parte della maggioranza di Lo Russo. Come giudicate le azioni promesse dal sindaco per contrastare i problemi di Aiuola Ginzburg?
La sua risposta è che servono controlli e iniziative pubbliche in cui unire sicurezza sociale e controllo del territorio, riempiendo il vuoto con iniziative positive. Questi sono ottimi propositi, ma non sono lontanamente sufficienti.
Perché dice questo?
I problemi di spaccio legati al narcotraffico vanificano le buone intenzioni dei cittadini o della singola amministrazione comunale. Anche l’assessore con background militare (Marco Porcedda, ndr) dovrà misurarsi con i limiti della politica cittadina e presto o tardi avrà le mani legate da una politica nazionale e europea assente, lacunosa e complessa da interpretare.
Quali risposte proponente come Torino Domani?
È fondamentale sviluppare politiche di ampio respiro, sia a livello nazionale che internazionale, per contrastare efficacemente il narcotraffico, affrontando queste sfide globali con il coraggio necessario.
Nel concreto?
È opportuno considerare la legalizzazione delle sostanze leggere.
Al di là di questo, ci sono anche azioni legate al sociale?
Sono necessarie politiche di ascolto e inclusione per le fasce più deboli della società, spesso attratte dalle scorciatoie offerte dalle marco mafie. E' urgente promuovere una maggiore e forse diversa educazione civica e sociale, poiché lo spaccio di sostanze esiste in quanto esiste una consistente domanda.
Che risposta può dare la politica, sia nazionale che locale?
La politica centrale deve affrontare e gestire queste complessità con coraggio e scelte progressiste, mentre le amministrazioni locali devono chiedere con determinazione il supporto necessario a volte battendo i pugni sul tavolo e mettendo da parte la concordia istituzionale.