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Politica | 20 giugno 2024, 15:07

Torino apre le porte del Municipio per celebrare la giornata mondiale del Rifugiato: "Momento di orgoglio e di speranza"

Durante l'evento è stato anche osservato un minuto di silenzio per i sessanta migranti dispersi a causa del recente naufragio in Calabria

Torino apre le porte del Municipio per celebrare la giornata mondiale del Rifugiato

Torino apre le porte del Municipio per celebrare la giornata mondiale del Rifugiato

È iniziata la settimana internazionale dei Diritti, Ambiente e cultura e per l'occasione Torino ha aperto le porte della Sala Rossa, la più importante e prestigiosa aula del Municipio di Torino. Questa mattina infatti è stata celebrata la "Giornata mondiale del Rifugiato", organizzata dalla "Associazione Mosaico- Azioni per I Rifugiati" e voluta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare ed educare sul tema dei profughi.

"Siamo alla terza edizione in Sala Rossa per questa celebrazione, il rapporto tra i protagonisti di questa giornata è la città si consolida anno dopo anno.- spiega la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo- Assistiamo a una migrazione contraddistinta da situazioni di particolari emergenze, una realtà che ci costringe a dare risposte in termini politici e di accoglienza."

" Le cifre delle Nazioni Unite sono chiare, cresce il numero di persone in fuga e crescono i numeri delle crisi umanitarie.-aggiunge Grippo- Questa è una giornata di orgoglio e di speranza, ma anche di riconoscimento pubblico del diritto inalienabile di poter trovare, liberamente, nuove opportunità di vita."

"Celebrare in questa sala questo evento comporta molte responsabilità, cioè difendere i valori che oggi sosteniamo ma che non sono ancora universalmente riconosciuti.- spiega l'assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli- I motivi di preoccupazioni sono tanti, le guerre e la crisi climatica sono all'origine dei fattori di fuga dal proprio paese, dobbiamo farci carico di queste responsabilità e dare risposte concrete."

Durante la cerimonia non sono mancate le critiche sulle politiche migratorie del governo Meloni: " Gli accordi con l'Albania o il centro di accoglienza per il rimpatrio che nascerà nella nostra città non sono scelte corrette.- continua Rosatelli- Come consiglio e giunta comunale ci siamo espressi contrari, le persone che cercano un amico che lo accolga devono essere messe nelle condizioni in cui vengano visti come alleati, non come nemici."

La giornata mondiale dei rifugiati ha realizzato un momento importante e di profonda riflessione per la città. Ma sopratutto è stata l'occasione per testimoniare e mantenere vive storie di migrazioni che troppo spesso vengono dimenticate, come il minuto di silenzio realizzato in sostegno dei sessanta profughi dispersi naufragati recentemente in calabria. 

"Per la terza volta Torino rende speciale questa giornata,- spiega la vicepresidente di Mosaico Azioni per i Rifugiati Ruth Ketsia Kiyindou- celebrare questa ricorrenza in una sala così maestosa dà il segnale di una città che accoglie davvero e che sa ascoltare e mantenere vive le nostre storie."

"È importante per noi congolesi condividere la storia di un paese ricchissimo di risorse ma tra i più poveri del pianeta. Il Congo è un paese in cui non esistono diritti e che è profondamente colpito dalle guerre a partire dal 1996.- racconta Marie-jeanne Balagizi della comunità Repubblica Democratica del Congo-Da trent'anni abbiamo una guerra di cui nessuno parla, un conflitto che ha fatto più di 12milioni di vittime, più della prima guerra mondiale."

" Lo stupro in Congo è usato come arma di guerra, donne incinte uccise e utilizzate come fertilizzante per i terreni, bambine mutilate e violentate: ecco queste sono solo alcune delle scene a cui assistiamo noi Congolesi.- continua a raccontare Marie-jeanne- Due mesi fa sono stata in un campo profugo in Africa con più di 7milioni di persone, un luogo dentro al quale si trovano persone senza un tetto da cui ripararsi e alla mercee delle malattie. Sfido qualunque italiano che ci accusa di essere degli invasori a provare a vivere in queste situazioni, vogliamo solo una nuova vita." 

Marco D’Agostino

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