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Attualità | 19 giugno 2024, 12:28

La denuncia dell'Osapp: "Il Ferrante Aporti ormai è una polveriera"

Il sindacato di Polizia Penitenziaria rilancia l'allarme sul carcere minorile di Torino. Il Sappe, invece, affronta il tema dei problemi che affliggono tutti gli istituti di pena piemontesi

Una immagine di repertorio del carcere minorile di Torino

Una immagine di repertorio del carcere minorile di Torino

"La situazione al carcere minorile Ferrante Aporti di Torino è drammatica siamo giunti oggi a 60 minori presenti a fronte di una capienza massima di 46 minori. Il personale di polizia penitenziaria è allo stremo delle forze non ce la fa più. Il carcere scoppia. A nulla è valso il grido di aiuto dell’Osapp lanciato la scorsa settimana anche a fronte di circa 20 agenti distaccati in ogni dove da anni (sic!) queste unità si sono perse", denuncia in una nota il sindacato di Polizia Penitenziaria.

"Stupisce il silenzio assordante dei vertici del Dipartimento della giustizia minorile che, pur essendo stati informati della grave situazione di Torino sembrerebbe non interessare. Il personale è sottoposto a carichi di lavoro che minano gravemente la salute degli stessi: chiediamo al datore di lavoro di informare il medico competente a tutela della salute del personale stanco e stressato - prosegue la nota dell'Osapp - Il segretario generale Leo Beneduci ha rinnovato l’urgente invito al sottosegretario Ostellari di intervenire con la massima urgenza per accertare la situazione in essere al carcere minorile di Torino che è devastante per tutti".

"E' necessario anche verificare la situazione dei distacchi a sedi anche non istituzionali del personale con grave impoverimento delle strutture maggiormente a rischio, nonché  dell'immotivato sovraffollamento nel carcere minorile di Torino, poiché l’esiguo personale di Polizia penitenziara presente è davvero stanco e stressato per gli eccessivi rischi e i massicci carichi di lavoro. Vogliamo augurarci che all’istituto penale per minorenni di Torino non accadano eventi gravi e irreparabili. È seriamente a rischio la sicurezza di tutti. Chiediamo anche che intervengono i garanti dei detenuti dalla città di Torino e il garante regionale", conclude Beneduci.

Protesta la Polizia Penitenziaria di Torino e del Piemonte. Motivo del contendete è la guida di molti Reparti del Corpo, presso Istituti e servizi della Regione, per la carenza di Dirigenti/Funzionari di Polizia Penitenziaria che interessa la regione. Spiega Vicente Santilli, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che valuta con preoccupazione la situazione in divenire nella Casa circondariale di Torino: “Il carcere di Torino è una struttura estremamente complessa, senza uguali rispetto alle altre del Distretto, di difficile gestione e che necessita esperienza e continuità nella linea di Comando, con quasi 1.600 detenuti presenti. Eppure, successivamente all’imminente trasferimento dell’attuale Comandante di sede, pare che l’Amministrazione ancora non abbia individuato un “navigato” sostituto che possa guidare i Baschi Azzurri all’assolvimento dei compiti istituzionali previsti. Addirittura, sembra che l’istituto di Torino sarà posto sotto il comando di un viceispettore. Ebbene, ammettendo pure che il designato ispettore sia particolarmente capace, noi, in tutta onestà, crediamo che non sia affatto una soluzione temporanea percorribile.    Il penitenziario di Torino, oltre ad essere oggettivamente complesso, deve essere affidato ad un Dirigente di Polizia Penitenziaria esperto e che sul proprio curriculum lavorativo può già vantare il comando di altre e pregresse realtà”. 

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, in una nota trasmessa ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria proprio per stigmatizzare la situazione, rimarca che “nonostante tempo addietro fossimo stati rassicurati del fatto che tutti gli istituti penitenziari del Paese sarebbero stati posti sotto il comando di almeno un Funzionario/Dirigente di Polizia Penitenziaria, ad oggi, specie presso la regione Piemonte, quanto “promesso” ancora non ha trovato completa attuazione.  A noi, infatti, risulta che vi sono istituti ancora privi di Comandanti titolari, ove, per pochi giorni a settimana, vengono inviati in missione Dirigenti/Funzionari in forza in altri penitenziari che, alle volte, sono chiamati a gestire la delicata e complessa Area Sicurezza di addirittura tre penitenziari in contemporanea! In altri istituti, invece, in aperta deroga a quanto previsto dalle leggi vigenti, il comando di sede è affidato a appartenenti al ruolo degli ispettori e, in alcuni casi, finanche a coloro i quali sono in possesso della sola qualifica di vice ispettore”. 

Da qui la richiesta del SAPPE ai vertici ministeriali, “onde evitare che prima o poi possano accadere eventi irreparabili, di dare corso ad una celere procedura per individuare il Dirigente di Polizia Penitenziaria al quale affidare la guida del complesso carcere di Torino e monitorare la situazione in atto nelle varie carceri del Piemonte.

comunicato stampa

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