"Un atto d'amore", è stato definito così, dalla vice-presidente di Mamre Onlus Francesca Vallarino Gancia, l'approdo a Torino della barca "Speranza". L'imbarcazione è stata installata nel cortile dell'Associazione in Piazzale Croce Rossa a Torino, tra i quartieri Barriera di Milano e Regio Parco.
"Speranza" era arrivata a Lampedusa nel 2017 dalla spiaggia di Sfax, in Tunisia, con a bordo 61 migranti, fortunatamente tutti sopravvissuti al difficile viaggio nel Mar Mediterraneo: "Averla portata qui - ha aggiunto Vallarino Gancia, artefice dell'iniziativa - è un sogno: questa barca è il simbolo di tutte le persone che sono riuscite ad arrivare in Italia ma anche di quelle che non ce l'hanno fatta, una testimonianza a disposizione di scuole e cittadini per ricordare le tragedie e non cadere nell'oblio".
La soddisfazione per questo traguardo è condivida anche dalla presidente di Mamre Suor Giuliana Galli: "Ci occupiamo di migranti da vent'anni - ha commentato - e in tutto questo tempo abbiamo sempre cercato di approfondire la loro provenienza e le motivazioni profonde che li hanno costretti a lasciare i propri luoghi di nascita per raggiungere un'Europa non sempre così accogliente. I respingimenti non sono cristiani, Speranza ci farà stare sulla terra con piedi nuovi, simbolo del grande tragitto che lega la Tunisia, Lampedusa e Torino attraverso il mare".
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