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Eventi | 14 aprile 2019, 19:15

La storia d'America, tra musica e cronache, risuona in "I Had a Dream"

Lunedì 15 aprile ore 21 all'Arteficio di via Bligny 18/L, con Gigi Giancursi e Umberto Poli

La storia d'America, tra musica e cronache, risuona in "I Had a Dream"

Spiritual, canti di lavoro, folk songs, murder ballads: un viaggio che nasce nel profondo Sud degli Stati Uniti e che estende gradualmente in tutto il mondo arrivando, di decennio in decennio, epoca dopo epoca, fino ai giorni nostri. È questo l’itinerario di I Had a Dream: la storia della musica americana rivisitata attraverso fatti di cronaca che hanno inciso sulla cultura del Paese e hanno trovato eco immortali nella canzone.

Tra racconti, voce e chitarra di Gigi Giancursi, voce chitarre ed effetti di Umberto Poli, si passerà dalle murder ballads di fine Ottocento a Charles Manson, Lead Belly, Neil Young; da Bruce Springsteen a Sufjan Stevens.

«Uno spettacolo di musica e parole – raccontano i due chitarristi - una storia tra le storie, un pugno nello stomaco in forma di aneddoti, curiosità, leggende che parlano di città, sangue, polvere, strade, vagabondi e viaggiatori alla ricerca - come cantava Tom Waits - dei propri fantasmi del sabato sera… che altro non sono se non le piccole e grandi illusioni di tutti i giorni, tanto irresistibili quanto effimere».

Lunedì 15 aprile 2019 ore 21:00

Arteficio, via Bligny 18/L, Torino

Ingresso riservato ai soci Arci

 

10 euro con consumazione 

Gigi Giancursi

voce, storie, chitarra

Oltre ad essere ancora oggi ricordato come ex-membro (storico) dei Perturbazione e come tassello imprescindibile all’interno della scena “indie” torinese - e non solo - degli ultimi vent’anni, Gigi Giancursi è un apprezzato direttore artistico di festival in Piemonte, produttore, musicista, presentatore, speaker radiofonico e… chi più ne ha più ne metta.

Umberto Poli

voce, corde, effetti

Fondatore de lastanzadigreta e leader dei Gospel Book Revisited, Umberto Poli (Torino, classe 1983) è chitarrista, compositore, giornalista e polistrumentista: da sempre suona e trasforma in blues tutto ciò che abbia le corde passando con disinvoltura e originalità dalla chitarra elettrica a quella acustica, dal cigar box all’ukulele, dalla weissenborn al più rudimentale coffee can. 

Comunicato stampa

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