Il Caffè della Caduta, da anni punto di riferimento teatrale e culturale del quartiere Vanchiglia, ha cambiato nome. E non solo.
In via Eusebio Bava 39 adesso si trova Casa Fools, gestita dalla compagnia Fools, giovane ma con alle spalle già una lunga storia. “Ci siamo conosciuti nel 2005”, ci spiega Luigi Orfeo, “frequentavamo tutti l’Accademia Silvio D’Amico a Roma e condividevamo lo stesso appartamento. Ognuno proveniva da un posto d’Italia diverso. Oltre a me, ad esempio, che sono di Napoli, c’era anche Stefano Sartore, di un paesino vicino a Chieri”.
“Iniziammo a portare in giro spettacoli in gruppo. Ci piaceva lavorare assieme e, al pubblico, piaceva il risultato finale. A poco a poco ci siamo fatti un nome, prima e dopo il diploma, e abbiamo partecipato a diverse manifestazioni. Per tre anni, a partire dal 2008, abbiamo anche ricoperto il ruolo di direttori artistici del Teatro Sala Pintor, facendolo diventare un piccolo fenomeno, tanto da vantare spesso tra il pubblico grandi professionisti, veri miti. Come quella volta che vedemmo varcare la soglia a Bertolucci – sono venuto a vedere quei ragazzi di cui si parla tanto – ci disse. Che emozione pazzesca!”
Una realtà in grande ascesa quella dei Fools, e poi cosa accadde? “Il sistema teatrale romano entrò fortemente in crisi, molti teatri dovettero chiudere. Era evidente che dovevamo spostarci, per continuare a sopravvivere artisticamente e a vivere meglio umanamente. Trovare una situazione e un luogo diversi”.
E chi dice che gli artisti si muovano leggeri come libellule, o poco lungimiranti come cicale, senza riflettere o programmare, si sbaglia. “Confrontammo dati e numeri, cercando le città italiane dove si stava investendo di più in cultura. Tra queste c’erano Genova, Torino, Milano e Ravenna. La nostra scelta cadde su Torino, in ascesa e vivibile”.
Quindi, qualcuno decise di rimanere a Roma, qualcuno fece altro, ma il cuore della compagnia Fools sopravvisse e si trasferì a Torino. Era il gennaio del 2013 e questa realtà portava già con sé la propria idea di teatro. “Un rito sociale, un mezzo per curare l’essere umano”.
Il primo locale a darle spazio fu il Cap10100 e poi venne il Caffè della Caduta e quindi quello che può considerarsi il vero inizio di questa storia. “Andammo dai ragazzi della Caduta a proporre uno spettacolo al mese, un week end al mese. Loro ci presero per pazzi. – È una piazza difficile, non ce la farete –, ci dissero. Ma non sapevano con chi avevano a che fare!”, scherza Luigi Orfeo. “Vestiti di tutto punto, con le scarpe di vernice, andavamo a prenderci il pubblico direttamente dalla strada, uno spettatore alla volta. Fu un successo. Un anno di sold out!”.
Fu l’inizio di una lunga collaborazione. Fino a quando i Fools ricevettero una telefonata inaspettata. Erano i ragazzi della Caduta che annunciavano i loro nuovi progetti per il futuro: produrre spettacoli e portarli in giro per tutta Italia. Per fare tutto ciò ovviamente erano costretti a lasciare quella che fino ad allora era stata la loro casa. “Vi va di gestire il Caffè della Caduta?” fu la domanda. “Dovreste darci una risposta entro fine anno” fu il limite imposto. Era il 21 dicembre 2017.
I Fools, costituiti da Luigi Orfeo, Stefano Sartore e la torinese Roberta Calia, ultima entrata a far parte della compagnia, ci pensarono su, partendo da un “Neanche per idea!” per finire, dopo essersi confrontati con tutto il gruppo di amici e collaboratori, con un “Dobbiamo farlo!”.
E così quest’avventura è cominciata prima con tutti i lavori di ristrutturazione e adeguamento del caso, dando agli spazi dell’ex caffè della Caduta, ora Casa Fools, un aspetto un po’ diverso, mantenendo il fascino precedente ma riaprendo finestre, allargando i camerini e dando originalità e personalità a ogni angolo. Finiti i grandi lavori, anche con l’aiuto inaspettato di amici e sconosciuti, a settembre è stata la volta di una spettacolare festa d’inaugurazione. Tenutasi in piazza Santa Giulia, ha visto la partecipazione di artisti di strada e non – offertisi volontari per una serata di gioia e divertimento – e di numerosi passanti che, dalla piazza, hanno seguito l’improvvisato corteo fino a Casa Fools, dove si è ballato e riso a lungo.
Infine, continuando il progetto di partecipazione e amore per il territorio, i Fools hanno avuto la coraggiosa idea del Cartellone condiviso, ossia far selezionare gli spettacoli della nuova stagione agli abitanti del luogo. Una “giuria” eterogenea ha avuto la piena libertà di decidere, tra tutte le proposte che avevano risposto alla call, chi fosse all’altezza di esibirsi. Unici limiti: le compagnie dovevano essere costituite da professionisti e non godere già di molti spazi e date in giro per la città. L’obiettivo era quindi quello di dare uno spazio a chi non ne avesse già uno, per principio e strategia. “Siamo rimasti colpiti positivamente dal risultato ottenuto. Non abbiamo interferito in alcun modo nella selezione, ma tutti gli spettacoli e le compagnie in cartellone hanno, e avrebbero avuto, anche la nostra approvazione”. Evidentemente il pubblico è in grado di riconoscere la qualità.
Da gennaio 2019 inizierà dunque ufficialmente il nuovo cartellone, costituito dai prescelti della call (sei spettacoli in doppia replica) e dai Fools, impegnati nella realizzazione e nello sviluppo di uno spettacolo tratto dalle Troiane di Euripide. Un work in progress che accompagnerà tutta la stagione, “Un lavoro sulla pietà. La necessità di provocare empatia e non compassione”, ci spiega Luigi Orfeo.
Molta carne al fuoco ancora, tra cui gli spettacoli della compagnia de La Caduta che andranno spesso in scena in quella che è stata la loro casa per assicurare continuità al progetto, e poi ancora la Fools Factory, accademia teatrale triennale già in essere, perfettamente a suo agio in questo spazio.
Casa Fools, il nome scelto non è casuale, è un teatro che vuole essere una dimora, un rifugio, un luogo d’incontro. Con tessera associativa e spettacolo a cappello, come già ai tempi de La Cadauta, in modo da decretare il successo e la qualità a posteriori, e non viceversa. “Una casa aperta a chi vuole accedere alle nostre condizioni – amicizia, gentilezza e rispetto – Un luogo dove generare bellezza. Dove gli uomini si sentano legati attraverso l’amore”.