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Sanità | 21 novembre 2018, 19:18

Orbassano, il NICO apre le sue porte per svelare come si "aprono" quelle del cervello

Sabato 24 novembre open day per l'Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino: i ricercatori racconteranno il loro impegno quotidiano per la ricerca delle cure alle patologie più diffuse

Orbassano, il NICO apre le sue porte per svelare come si "aprono" quelle del cervello

Cervelli che curano altri cervelli. Sono quelli che resistono alla fuga (come fanno e hanno fatto tanti altri in passato) anche grazie alla presenza del NICO, Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi – Università di Torino che organizza per sabato 24 novembre il più classico del "porte aperte", per offrire alla cittadinanza la possibilità di visitare i laboratori di ricerca di Orbassano (la palazzina si trova all’interno del complesso dell’Ospedale San Luigi Gonzaga). Un invito aperto a tutti: semplici appassionati e curiosi. Un’occasione per capire come funziona il nostro cervello, che cosa succede quando si ammala o invecchia e, soprattutto, che cosa si può fare per ripararlo. 

Solo in Piemonte sono almeno 75mila i malati di Alzheimer (a fronte di circa 600 mila in Italia e 50 milioni nel resto del mondo, secondo quanto testimoniano i dati Censis in materia), con stime in crescita a causa dell’invecchiamento progressivo della popolazione. Si tratta di una malattia con un costo medio annuo pari a circa 70.000 euro pro-capite in Italia, comprensivo di costi diretti ed indiretti, con devastanti effetti psicologici, emotivi e anche economici sulle famiglie impegnate nell’assistenza ai malati. Sono invece circa 100 in Piemonte i bambini affetti da SMA (1/6000), 700 i malati di SLA (3 ogni 100.000 persone), 8.000 persone colpite da Sclerosi Multipla e 4.500 i casi di lesioni spinali.

Ed è per dare una risposta a tutte queste persone e alle loro famiglie che la ricerca di base si impegna tutti i giorni per trovare e battere nuovi sentieri da percorrere a caccia di una soluzione per Sclerosi Multipla, Alzheimer, SMA, Sindrome di Down. Perché per "riparare" il cervello bisogna conoscerlo: i ricercatori del NICO – Università di Torino studiano infatti struttura e funzioni del cervello normale, con l’obiettivo di capire come si ammala e come curarlo. La complessità degli studi sul cervello richiede un approccio multidisciplinare: per questo l’Istituto riunisce una squadra di 20 docenti universitari e 30 giovani ricercatori con esperienze complementari, in quello che è un vero e proprio gioco di squadra.

Il percorso di visita previsto per la giornata di sabato - della durata di circa 3 ore - inizia con la presentazione dell’Istituto a cura del direttore scientifico Alessandro Vercelli e prosegue con 3 stand tematici di presentazione delle linee di ricerca: Capire il cervello dal suo sviluppo (La formazione del cervello nel bene e nel male; Ormoni e cervello; Cure materne e comportamento); Quando il cervello non funziona (Malattie neurodegenerative; Sclerosi multipla; Nervi a pezzi e Invecchiamento); Il sogno di rifarsi un cervello (Cellule staminali cerebrali; Modificazioni dei circuiti cerebrali; Evoluzione: il cervello in animali e uomo).

Dopo aver scoperto le diverse linee di ricerca gli ospiti saranno poi accompagnati alla visita dei laboratori: i ricercatori illustreranno i diversi approcci sperimentali, in particolare il cervello visto al microscopio, ovvero la ricerca di base in diretta. Nel laboratorio di Neurofisiologia si potrà scoprire ad esempio come comunicano i neuroni. Il funzionamento del cervello è basato su segnali elettrici generati e trasmessi dalle cellule nervose ad altre cellule: il loro studio permette di scoprire i deficit funzionali prima che le cellule muoiano.

L'open-day è dunque fissato per sabato, 24 novembre, dalle 9:30 alle 13 e dalle 14:30 alle 18.  È richiesta la prenotazione per agevolare l’organizzazione delle visite (www.nico.ottolenghi.unito.it).

M.Sci

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